
All’istituto “Rita Borsellino” di Palermo, in Sicilia, il 2 febbraio 2025 si è svolto un referendum che ha visto coinvolti gli alunni e le alunne per decidere se continuare a indossare il grembiule scolastico. La consultazione è stata promossa dagli stessi studenti, in risposta a una lettera inviata alla preside Lucia Sorce da due classi quarte, che lamentavano l’inconveniente del grembiule ritenuto scomodo.
Risultati del referendum
Con un totale di 289 voti favorevoli e 107 contrari, la maggioranza degli studenti ha scelto di abolire il grembiule. Questa decisione entrerà in vigore immediatamente: a partire dalla prossima settimana, i ragazzi e le ragazze potranno indossare i propri abiti durante le lezioni, mantenendo il grembiule solo per specifiche attività, come i laboratori artistici o le gite scolastiche.
Iniziativa del maestro
L’idea del referendum è stata lanciata il mese scorso, grazie all’iniziativa del maestro Giovanni Lo Monaco. Invece di rifiutare la richiesta degli alunni di non indossare più il grembiule, Lo Monaco ha incoraggiato i suoi studenti a formalizzare la loro richiesta alla preside, aprendo così la strada a una consultazione democratica.
Coinvolgimento della preside
Lucia Sorce, che dirige l’istituto da 18 anni, ha accolto la richiesta, ritenendola valida, ma ha deciso di coinvolgere tutti gli studenti, circa 400, anziché limitarsi ai firmatari della lettera, che erano solo una cinquantina. Ha quindi proposto un referendum, dotato di urne e scrutatori, per educare gli alunni alla democrazia partecipativa.
Organizzazione del referendum
L’organizzazione del referendum ha richiesto diverse settimane, durante le quali gli studenti sono stati suddivisi in gruppi per svolgere diverse attività. Hanno preparato le urne di cartone, creato le schede elettorali con il quesito referendario e realizzato manifesti per promuovere il voto. Alla fine, sono stati allestiti tre seggi elettorali e creati due comitati elettorali, con l’affissione di decine di manifesti e l’organizzazione di due giornate di voto.
Contesto pedagogico
Questa iniziativa, coordinata dagli insegnanti, si inserisce in un contesto pedagogico moderno. Sorce ha definito il referendum un “compito di realtà”, un’attività che permette agli studenti di affrontare situazioni concrete della vita quotidiana. L’obiettivo di questa esperienza non è solo quello di acquisire conoscenze, ma di sviluppare competenze e la capacità di collaborare per raggiungere obiettivi comuni.