Alla ricerca della qualità perduta: il mercatino dei ricordi e delle speranze. Il rimpianto cresce tra gli ambulanti!

La Spezia, con il suo vivace e tradizionale mercato di viale Garibaldi, continua a essere un punto di incontro fondamentale per tanti cittadini e visitatori. Ma i cambiamenti sono nell’aria, mentre i nuovi rappresentanti locali si interrogano sul futuro di questa storica manifestazione settimanale. Le sfide che devono affrontare i commercianti, tra esigenza di qualità e rinnovamento delle strutture, sono molte e i confronti con le associazioni di categoria si intensificano.

Da sempre, il mercatino del venerdì a La Spezia è un appuntamento irrinunciabile per la comunità. Le sue bancarelle colorate e i profumi delle specialità gastronomiche attirano residenti e turisti, trasformando viale Garibaldi in un vivace crogiolo di suoni e colori. Tuttavia, i tempi stanno cambiando e le critiche si moltiplicano. La richiesta di una maggiore qualità e una migliore disposizione degli stand sono ormai all’ordine del giorno. Questo cambiamento non arriva per caso, ma è innestato dalla nuova giunta, in particolare da Alberto Giarelli, il quale ha ereditato la delega al commercio.

Giarelli si è reso conto che il problema commerciale non è un fenomeno isolato, ma un’onda che attraversa gran parte del Paese. Le difficoltà che molti negozi stanno affrontando sono evidenti. La sfida, secondo Giarelli, è quella di capire rapidamente a che punto è il mercato spezzino e quale direzione desidera prendere il comune. Analizzare insieme le opzioni disponibili diventa cruciale per garantire un futuro florido sia per i venditori ambulanti, sia per i commercianti stabili.

La questione non riguarda solo numeri e statistiche. Dietro ogni banco di mercato si cela il lavoro e la passione di famiglie che vivono di questo. Attualmente, si stima che tra i 170 e i 180 titolari di licenze siano pronti a far sentire la loro voce. Ecco perché accrescere il dialogo e coinvolgere tutte le parti interessate è essenziale prima di apportare modifiche. La realtà si complica ulteriormente considerando che, nel migliorare la qualità del mercato, è necessario valutare l’impatto sulla comunità locale e quindi su chi vive e lavora attorno a questo punto di incontro.

I vantaggi e le critiche del mercato

Un aspetto fondamentale che Giarelli non dimentica è il contributo vitale che il mercato porta alla zona. Parlando con i residenti, emerge un panorama di opinioni contrastanti. Da un lato, ci sono coloro che vedono il mercato come un’opportunità per rivitalizzare la comunità, mentre altri lamentano i disagi legati all’afflusso di persone e alle difficoltà di sosta. Rivedere il regolamento e gli orari delle attività mercatali sembra dunque un passo necessario, non solo per favorire chi vive in zona, ma anche per garantire che il mercato continui a prosperare, arricchendo l’offerta commerciale.

L’impatto positivo va oltre il semplice guadagno. Il mercato, infondo, supporta anche le attività fisse presenti nella zona, creando un indotto importante. Tuttavia, è evidente che ci sia bisogno di mediazione e ascolto. I malumori tra i residenti sono legati principalmente alla difficoltà di trovare parcheggio e alla gestione dello spazio, ma questi nefasti effetti non devono oscurare i vantaggi che si presentano. Un’adeguata pianificazione e un dialogo costruttivo potrebbero portare a un miglioramento della situazione.

Una richiesta di rinnovamento dal settore

Le associazioni di categoria si mostrano pronte e disponibili a collaborare per migliorare l’assetto del mercato. Lorenzo Servadei di Confcommercio sottolinea l’urgenza di aggiornare il piano delle aree mercatali, risalente a venticinque anni fa. Questo documento, scrive, non è più adeguato alle esigenze del presente e richiede un nuovo approccio. È il momento di sedersi e discutere: riforme e idee nuove potrebbero fare la differenza. La volontà di lavorare insieme emerge in modo chiaro, con l’obiettivo di ridefinire il ruolo del mercato all’interno della città.

Anche secondo Corrado Mori, ex assessore e commerciante, c’è una necessità di una visione più attuale. Parole chiare vengono espresse, mentre lui riconosce le difficoltà del settore, che oggi non è paragonabile a quello di un tempo. Per certi versi, potrebbe sembrare che l’attrazione e la qualità siano svanite, anche se qualcuno continua a emergere per l’eccellenza. È necessario fare un’indagine attenta e concreta per capire cosa la comunità desidera dal mercato, ricordando sempre che questo è parte integrante della tradizione spezzina.

Il futuro del mercato di viale Garibaldi sembra quindi essere in continua evoluzione. Con una serie di sfide da affrontare, la comunità è chiamata a partecipare attivamente al rinnovamento di questa storica manifestazione. Solo insieme, con una visione condivisa, possono ridisegnare questo importante aspetto della vita cittadina.

Published by
Ludovica Rossi