Recentemente, l’ANCMA ha presentato un interessante studio che offre una prospettiva chiara e dettagliata sullo stato di salute di questa colorata filiera. Con risultati che parlano chiaro, la presentazione al Senato della Repubblica ha permesso ai membri della politica di entrare in contatto con una realtà vivace e dinamica. Il mondo delle moto e delle biciclette in Italia non solo resiste ma prospera, segnando un andamento incoraggiante che merita sicuramente di essere esplorato più a fondo.
Uno studio che fa rumore
L’ANCMA, Associazione Nazionale Ciclo Motociclo e Accessori, ha fatto un lavoro notevole nella preparazione di questo studio, commissionato a Bain & Company. Le parole dell’AD di EICMA, Paolo Magri, e del Presidente Mariano Roman hanno aperto una finestra su un comparto produttivo che è spesso trascurato, ma che in realtà ha un enorme impatto sulla nostra economia. Durante la presentazione, tenutasi a Palazzo della Minerva, è emerso chiaramente come, in questi ultimi dieci anni, il settore delle due ruote in Italia sia cresciuto esponenzialmente.
Attraverso un’analisi attenta, il documento di oltre dieci anni di osservazione riesce a catturare non solo la crescita visibile, ma anche le fondamenta solide su cui si basa questa industria. Non si tratta solo di un fatto occasionale o di un’illusione passeggera: è una realtà che meriterebbe attenzione e rispetto. Questo studio si presenta come una vera e propria “fotografia” della situazione attuale, e ciò che emerge è un messaggio di speranza e positività, anche in un contesto economico complessivamente difficile.
In un ambiente che, purtroppo, è spesso afflitto da incertezze politiche e sociali, l’ANCMA offre un esempio di come le cose possono essere diverse. Con dati chiari e ben strutturati, l’associazione ha messo in evidenza un settore che prospera e che non smette mai di innovare e migliorare. Un messaggio che, in un’epoca in cui si tende a focalizzarsi sulle criticità, suona quasi come una boccata d’aria fresca anche per chi è abituato a sentire sempre parlare di problemi e difficoltà.
Numeri che parlano chiaro
Passando ai numeri, il settore delle moto rappresenta una fetta importante dell’economia italiana. Non si tratta di dettagli trascurabili, ma di un fatturato che si avvicina a 10 miliardi di euro. Sono impressionanti anche le vendite, con ben 388.000 unità immatricolate solamente nel nostro Paese. Questo è un segnale forte: la passione per le due ruote non si è affievolita, anzi, è in continua ascesa.
Il mondo delle moto, in particolare, si presenta come un esempio di efficienza. I dati mostrano che circa 36.000 persone lavorano direttamente nel settore, e, se si considerano anche gli indiretti, il numero sale a oltre 84.000. Questo significa che ogni moto venduta non solo aiuta a mantenere il lavoro per molti, ma sostiene anche un ecosistema di piccoli e medi imprenditori che hanno a che fare con ricambi, accessori, e così via.
Ma non è tutto: il saldo positivo del bilancio commerciale, vicino ai 500 milioni di euro, è un chiaro indicativo di un’industria che non solo è viva, ma robusta e competitiva. E seppur la pandemia abbia avuto impatti, i numeri dimostrano che la crescita del settore è stata ininterrotta. Uno sguardo attento sulla situazione attuale mette in evidenza come il comparto delle moto stia differente da altri ambiti in crisi. Anche se si potrebbero sollevare interrogativi, i dati mostrano un messaggio univoco: la fiducia nel mercato delle due ruote resta salda.
La forza del Made in Italy
Analizzando il panorama, emerge chiaramente il peso che il Made in Italy ricopre. Questa non è solo una questione di tradizione o di orgoglio nazionale, ma è anche un fattore ben radicato nella qualità dei prodotti che otteniamo. Il settore delle biciclette, che ha subìto contraccolpi più evidenti per via delle decisioni politiche e aziendali, trova però forza proprio in questo aspetto. Nonostante le incertezze, i valori legati alla qualità italiana rimangono un punto di riferimento.
Sicuramente, ci sono sfide da affrontare sia per le moto che per le biciclette, ma quello che ci viene presentato è un rapporto di resilienza. L’ANCMA, infatti, rappresenta un numero considerevole di voci del settore, attestando quel 90% che conta. E non sorprende che, anche in un contesto difficile come quello post-pandemico, ci sia la voglia di ripartire e rinnovarsi.
Con il supporto di dati solidi e un quadro di insieme che mette in risalto le potenzialità di crescita, l’attenzione si rivolge ora anche verso futuri sviluppi. La strada davanti è chiaramente quella di una continua evoluzione, basata sull’innovazione. Una riflessione che non può essere trascurata è dunque come il settore delle due ruote, tra alti e bassi, rimarrà una parte vitale del nostro tessuto economico e culturale, facendo sempre leva su una qualità che il mondo ci invidia.