Un recente sviluppo ha sollevato preoccupazioni riguardo alla salute pubblica in California. Le autorità statali hanno confermato la presenza del virus dell’influenza aviaria in un lotto di latte crudo. Questo fatto è emerso poco dopo che un bambino ha contratto il virus, segnando un evento significativo nella storia del Paese. Con la scoperta che il latte crudo della Raw Farm, con scadenza a novembre, è risultato positivo al virus, è stato avviato un richiamo volontario del prodotto. I rivenditori sono stati avvisati e i consumatori sono stati messi in guardia. Questa situazione ha fatto scattare allerta e preoccupazioni nel settore della salute.
Negli ultimi giorni, l’emergere di questo virus sta generando serissime preoccupazioni, soprattutto per i bambini, poiché il latte crudo è un alimento diffuso nelle diete di molte famiglie. Secondo l’infettivologo Matteo Bassetti, è fondamentale evitare la vendita e il consumo di latte non pastorizzato negli Stati Uniti. Da oltre due secoli, la pastorizzazione rappresenta un metodo sicuro per eliminare batteri e virus dal latte, riducendo così il rischio di malattia. Il dottor Bassetti sottolinea l’importanza di sensibilizzare il pubblico sulla questione, poiché i segnali indicano un avvicinamento del virus aviario all’essere umano. Gli individui sono incoraggiati a seguire le raccomandazioni di non consumare latte crudo e a preferire solo quello trattato. La situazione attuale è particolarmente vaga e alimenta ansie, dato che la mucca è uno degli animali più vicini all’uomo, rendendo la questione del latte crudo ancora più scottante.
Il punto di vista dell’epidemiologia
Il dottor Massimo Andreoni, direttore scientifico della Società italiana di malattie infettive e tropicali, ha affermato che pur mantenendo un’alta sorveglianza sul caso, in Italia non si registrano casi di infezione nei bovini e che non c’è motivo di allarmismo per il consumo di latte. Tuttavia, Andreoni richiama l’importanza della pastorizzazione, poiché essa in attesa di sviluppi ulteriori sull’influenza aviaria, fornisce una protezione fondamentale nei confronti delle potenziali infezioni. Non si può sottovalutare il rischio di “spillover”, cioè il salto del virus agli esseri umani. Anche se si registrano tracce del virus in alcuni allevamenti, al momento non ci sono segnali immediati di pericolo in Italia. I sistemi di controllo veterinario sono ritenuti efficaci e utili nella gestione della situazione attuale.
Latte crudo: un’illusione di salute
La crescente popolarità del latte crudo ha fatto parlare di sé, alimentando discorsi che lo vedono come un super alimento. Tuttavia, l’immunologo Mauro Minelli avverte che il latte non pastorizzato porta con sé rischi considerevoli. L’affermazione di benefici per la salute rimane controversa e priva di solide basi scientifiche. Negli Stati Uniti, ci sono leggi variabili sulla vendita di latte crudo tra gli stati, ma il messaggio è chiaro: il latte pastorizzato è assai più sicuro. Quando il latte crudo venisse bevuto, senza alcuna cottura, rischi microbiologici possono insorgere, con gravi conseguenze. Diverse infezioni gravi possono derivare da batteri patogeni spesso trovati nel latte non trattato come Salmonella e Listeria, causando problemi di salute per alcuni gruppi di popolazione più vulnerabili.
Crescendo di preoccupazioni e rischi
Con il recente aumento di segnalazioni, il virus dell’influenza aviaria H5N1 ha infettato, addirittura, diversi mammiferi. Ciò ha sollevato forti preoccupazioni sulla sicurezza degli alimenti. Quest’anno, negli Stati Uniti, ci sono stati almeno 55 casi di infezione umana legati a questo virus. Mentre il latte pastorizzato garantisce che batteri e virus siano abbattuti, il latte crudo rappresenta una seria minaccia. La possibilità di contrarre malattie gravi da un consumo non controllato è concreta e la popolazione non deve sottovalutare la questione. Le avvertenze delle autorità sanitarie degli Stati Uniti rimarcano quanto sia fondamentale astenersi dal consumo di latte crudo. I rischi superano di gran lunga i potenziali benefici che qualcuno può attribuirgli.
In un contesto in cui figure pubbliche e influencer incoraggiano l’uso di latte crudo, il messaggio di prudenza da parte degli esperti è fondamentale. Bisogna essere informati e fare scelte consapevoli per preservare la propria salute e quella della comunità.