La Scala di Milano si prepara ad accogliere Barbara Berlusconi in un ruolo di crescente importanza nel consiglio di amministrazione dell’illustre teatro. La terzogenita dell’ex premier torna così nel mondo della cultura dopo un lungo periodo, sottolineando il suo forte legame con la musica e l’arte, ma anche la sua attitudine manageriale che potrebbe rivelarsi cruciale nel contesto attuale. Con la sua nuova carica, la Berlusconi non solo riempie un seggiolino di rilevanza, ma entra in un ambiente in cui le dinamiche politiche e culturali si intrecciano profondamente.
Era il 2012 quando Barbara Berlusconi, giovanissima e sorridente, assisteva all’anteprima di Lohengrin. Oggi, dopo dodici anni, torna in un contesto ben diverso: è stata nominata membro del consiglio di amministrazione della Scala, un passo significativo nella sua carriera e un ritorno alle origini che evidenzia il suo attaccamento a questo prestigioso istituto culturale. In questo nuovo capitolo, sostituisce Nazzareno Carusi, una figura di spicco di Forza Italia, che si prepara a ricoprire un nuovo incarico da sovrintendente. Un cambiamento di guardia che porta con sé interrogativi e opportunità, sia sul piano professionale che politico.
Barbara Berlusconi, nella sua nuova posizione, si troverà a gestire le delicate dinamiche che caratterizzano uno dei teatri più importanti al mondo. Il suo passato come amministratrice delegata del Milan e la sua attuale partecipazione in vari consorzi culturali suggeriscono che è più di una semplice figura interpellata per il suo pedigree familiare. È un momento in cui il panorama culturale si intreccia con la politica, e il suo ruolo potrebbe ulteriormente rinvigorire i legami tra la Scala e le istituzioni pubbliche.
L’arrivo di Barbara Berlusconi nel consiglio di amministrazione è stato accolto con entusiasmo da esponenti del suo partito e della coalizione di governo. Figure di spicco come Alessandro Sorte, Stefano Benigni, Maurizio Gasparri e Licia Ronzulli hanno espresso il loro compiacimento per la nomina, evidenziando le sue qualità e competenze nel campo dell’arte. È emblematico il commento del governatore Attilio Fontana, che ha definito Berlusconi una persona “di qualità, attenta e interessata ai problemi legati all’arte e in particolare alla musica”. Queste parole non solo confermano il supporto politico, ma anche l’importanza di avere all’interno della Scala persone con esperienza manageriale.
Barbara Berlusconi ha già dimostrato la propria visione in eventi recenti, come nel settembre 2023, quando ha preso parte all’intitolazione del Belvedere del grattacielo di Palazzo Lombardia in onore di suo padre, Silvio Berlusconi. Questo legame personale e professionale con il territorio e con le sue istituzioni indicano una volontà di impegnarsi attivamente nella promozione della cultura milanese.
Il prossimo 17 febbraio si terrà la seduta di insediamento del nuovo consiglio di amministrazione della Scala. Tuttavia, la composizione finale di questo organo è ancora incerta, soprattutto per quanto riguarda le nomine di due rappresentanti del governo. Con l’uscita della Fondazione Monte di Lombardia, il board si ridurrà a nove membri, sollevando interrogativi sulla prossima mossa strategica da parte della Regione. È possibile che le scelte ricadano su figure vicine al partito Lega e a Fratelli d’Italia, rendendo il consiglio di amministrazione un palcoscenico delle alleanze politiche attuali.
In questo contesto, il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, ricoprirà la carica di presidente del consiglio. Non si prevede alcun cambiamento per quanto riguarda i consiglieri espressi da Eni e Allianz, con le riconferme attese per Claudio De Scalzi e Giacomo Campora. Al contempo, la presenza di Giovanni Bazoli, figura centrale nel settore bancario, sembra garantita, mentre l’ingresso di Diana Bracco come rappresentante della Camera di Commercio porterà ulteriori innovazioni. L’evoluzione del consiglio di amministrazione della Scala è, dunque, sotto la lente d’ingrandimento, e il contributo di Barbara Berlusconi potrà rivelarsi cruciale in questo momento di transizione per uno dei teatri più prestigiosi del mondo.