
TAGLIACOZZO – Un episodio controverso ha colpito la comunità scolastica di Tagliacozzo, dove un ragazzo di 16 anni, escluso dalle attività extrascolastiche per un episodio di bestemmia avvenuto durante una gita a Napoli nel dicembre 2024, è tornato in aula dopo un esposto presentato dalla madre. La donna, 49 anni, ha denunciato l’istituto per presunta discriminazione e ha sollevato preoccupazioni riguardo alla salute mentale del figlio. “Mio figlio è tornato a scuola ed è stato accolto in silenzio, come se nulla fosse accaduto. Temiamo per il suo benessere psicologico e per le conseguenze che potrebbero sorgere a fine anno scolastico”, ha dichiarato la madre, esprimendo la sua intenzione di trasferire il ragazzo in una scuola privata per evitare che perda l’anno.
Esposto al ministero dell’istruzione
La madre del giovane, supportata dagli avvocati Luca e Pasquale Motta, ha presentato un esposto al Ministero dell’Istruzione e all’Ufficio Scolastico Regionale (USR), denunciando una presunta discriminazione nei confronti del figlio, che frequenta l’istituto per il turismo di Tagliacozzo. “Ad oggi, non abbiamo ricevuto alcun riscontro sull’esposto inviato e non ci risultano controlli effettuati nell’istituto che frequenta il 16enne”, hanno affermato i legali. Nell’esposto, la madre ha sottolineato che il ragazzo ha immediatamente riconosciuto l’errore e si è scusato per l’accaduto. Nonostante ciò, la scuola ha deciso di infliggere una sanzione che comporta l’esclusione dalle attività extrascolastiche fino alla conclusione dell’anno scolastico.
Indagine dell’ufficio scolastico
L’Ufficio Scolastico dell’Abruzzo ha avviato un’indagine per verificare la correttezza delle procedure adottate dall’istituto in merito a questo caso. Il direttore generale, Massimiliano Nardocci, ha dichiarato: “In relazione al caso dell’alunno, abbiamo acquisito informazioni preliminari dalla scuola, in attesa di accertare i fatti con maggiore accuratezza. Sembra trattarsi di un caso grave di comportamenti scorretti da parte del ragazzo, con potenziali risvolti penali in fase di approfondimento”. L’indagine dell’Ufficio Scolastico Regionale ha lo scopo di chiarire se la punizione inflitta allo studente, che era stato lasciato solo in classe, sia proporzionata all’infrazione commessa e se siano stati rispettati i diritti dell’alunno nel processo disciplinare.
Discussione nella comunità locale
La situazione ha suscitato un forte dibattito tra genitori, insegnanti e membri della comunità locale, preoccupati per le implicazioni di una tale misura disciplinare e per il benessere del giovane coinvolto.