Il placement dei ricercatori al tempo del PNRR è molto più di un semplice tema, rappresenta una vera e propria opportunità per i dottori di ricerca italiani. Martedì 5 dicembre, il Centro Congressi Luigi Zordan dell’Aquila ha ospitato un evento di particolare rilievo organizzato dalla Fondazione Emblema, in collaborazione con la Fondazione Vitality, un importante Ecosistema per l’Innovazione dell’Italia Centrale. Questo incontro ha riunito esperti del settore, manager e rappresentanti di aziende per discutere il futuro professionale dei ricercatori in un contesto segnato dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza . Attraverso l’incontro, si è cercato di evidenziare come i dottori di ricerca possano trovare nuove strade per inserirsi nel mercato del lavoro, sfruttando le risorse e le opportunità che emergono dai finanziamenti pubblici.
Uno dei momenti più significativi della giornata è stato dedicato alla presentazione del Placement Program, un modello sviluppato dalla Fondazione Emblema proprio per supportare i dottori di ricerca che lavorano in enti beneficiari del PNRR. Questo programma si propone di orientare i ricercatori verso il mondo del lavoro, facilitando il loro ingresso in aziende che necessitano di profili specializzati, in un contesto dove le competenze richieste sono in continua evoluzione. Con la giusta guida, i dottori di ricerca possono finalmente superare le barriere che spesso ostacolano la transizione verso il mercato professionale, aumentando le loro possibilità di essere assunti in stabilità. Il placement ha, insomma, l’obiettivo di colmare il divario che attualmente esiste tra l’università e il mercato del lavoro, aprendo a nuove opportunità. Ciò è particolarmente cruciale in un periodo in cui sono espressamente disponibili a livello nazionale fondi per la formazione e il miglioramento delle competenze.
Il mercato del lavoro e le aziende
Durante l’evento, è stata presentata anche una survey realizzata dalla Fondazione Emblema che ha coinvolto più di 300 aziende italiane, delle quali un notevole 77% include al loro interno dottori di ricerca. Questa indagine ha cercato di raccogliere informazioni sul come le aziende percepiscano i laureati con dottorato e come il PNRR possa possedere un impatto sulla loro assunzione. Prima dell’avvio del PNRR, il numero annuale di borse di dottorato si attestava intorno alle 15 mila unità. Ma con i recenti incrementi finanziati dal PNRR anche solo dal Ministero dell’Università e della Ricerca, oggi siamo arrivati a ben 18.700 dottorati, a cui aggiungere 9.000 posti ulteriori. A fronte di tali numeri, la domanda che ci si pone è se realmente i dottori di ricerca stiano trovando un adeguato collocamento lavorativo al termine della loro formazione.
Occupazione e stipendi dei dottori di ricerca
Un tema scottante discusso è stato, senza dubbio, quello della occupazione. Dalla raccolta di dati di AlmaLaurea è emerso un tasso di occupazione pari al 91% per i laureati, con variazioni a seconda del campo di studio. Le discipline umanistiche presentano un tasso di occupazione del 87%, mentre l’ingegneria si afferma con un 94%. Ciò rappresenta un incremento significativo rispetto ai laureati in generale, con una disoccupazione ridotta al 4.3%. Queste cifre, però, nascondono una realtà più complessa. Se da un lato i dottori di ricerca riescono a trovare lavoro, dall’altro lato molte di queste posizioni sono caratterizzate da un precarietà allarmante. Meno del 30% dei dottori di ricerca ha un contratto permanente; la maggior parte continua a lavorare con borse di ricerca o contratti temporanei, privando molti di loro della sicurezza economica. È quindi evidente che sebbene siano attivi nel mercato del lavoro, la stabilità professionale resta un miraggio per molti.
Esperienze e futuro dei ricercatori
Un’altra scoperta interessante è che circa il 29,6% degli intervistati si è affermato di lavorare nel settore privato, dove sembra concentrarsi la maggior parte dei contratti a tempo indeterminato. Anche se di fronte a tali difficoltà, gli stessi dottori di ricerca hanno un’opinione positiva riguardo l’esperienza di dottorato: solo il 7,7% sostiene di non iscriversi una seconda volta. Tuttavia, il problema principale da affrontare è il mancato collegamento con il mondo del lavoro e le opportunità professionali concrete. E’ proprio su questo punto che la Fondazione Emblema si è proposta di intervenire con il Placement Program, cercando di aiutare i dottori di ricerca a costruire un percorso professionale più solido e orientato al mercato, abbattendo i confini tra il loro percorso formativo e l’accesso a posti di lavoro reali e soddisfacenti.
Il focus della borsa del placement e le sue attività
Ricordiamoci anche di un evento annuale significativo come il Focus della Borsa del Placement, che dal 2018 offre un’importante piattaforma per connettere università, aziende e dottorandi. Quest’incontro, che è parte di forDoc, è diventato un appuntamento fisso per mettere a confronto il mondo accademico con quello delle imprese, creando occasioni di interazione e networking tra i migliori talenti e i rappresentanti del settore privato. Nel 2023, per esempio, si sono uniti anche gli enti legati al PNRR, rendendo l’evento ancora più ricco e variegato. Con iniziative come questa, i ricercatori possono non solo mettere in mostra le proprie competenze, ma anche instaurare contatti preziosi che potrebbero rivelarsi fondamentali per il proprio futuro lavorativo.