Cattolica: scopri i primi risultati della ricerca sugli itinerari culturali e religiosi

Il progetto “Itinerel” è recentemente diventato il protagonista di un convegno molto interessante tenutosi all’Università Cattolica del Sacro Cuore, nel campus di Piacenza. Questo progetto, di rilevante interesse nazionale, si concentra sui percorsi religiosi e culturali in tre importanti regioni italiane: Emilia-Romagna, Lombardia e Toscana. Obiettivo? Creare strade che uniscano valori comuni e promuovano il turismo sostenibile, senza dimenticare la protezione del patrimonio culturale e religioso per le generazioni future.

Il convegno ha messo in luce i primi risultati di “Itinerel”, e ha visto la partecipazione di esperti e rappresentanti della Diocesi di Piacenza-Bobbio. Anna Gianfreda, docente di Diritto ecclesiastico e canonico, ha spiegato che uno degli scopi principali del progetto è di creare tavoli di lavoro permanenti. Questi tavoli serviranno per coordinare gli sforzi tesi a valorizzare gli itinerari religiosi. Il progetto, infatti, contribuisce alla creazione del Parco culturale ecclesiale della Diocesi di Piacenza-Bobbio. Questa iniziativa avrà l’obiettivo di mettere a sistema l’immenso patrimonio culturale ecclesiastico, ma anche i cammini e gli itinerari esistenti sul territorio.

Secondo i risultati preliminari, il turismo religioso è un elemento cruciale di un ecosistema turistico più ampio. Tuttavia, ci sono delle criticità che non possono essere trascurate. Gianfreda ha messo in evidenza che spesso questi itinerari non sono adeguatamente mappati e non sempre risultano accessibili. La mancanza di segnali chiari e di informazioni può rendere difficile la fruizione di questi percorsi per i turisti, che rischiano di perdere delle occasioni preziose per scoprire l’arte e la spiritualità dei luoghi. Ma, nonostante queste sfide, il valore di un tale progetto per il territorio è enorme e rappresenta realmente un’opportunità per rilanciare l’area.

L’importanza del Parco culturale ecclesiale

Antonio Chizzoniti, ordinario di Diritto canonico e diritto ecclesiastico, ha sottolineato che il Parco culturale ecclesiale non deve essere visto come un semplice luogo fisico, ma piuttosto come un promotore attivo di iniziative creative e coinvolgenti. Questo progetto intende partire dalla grande ricchezza culturale e spirituale della Diocesi di Piacenza-Bobbio, per creare una rete di opportunità capace di attrarre visitatori, non solo locali, ma da ogni parte d’Italia e del mondo. Si tratta di un vero e proprio brainstorming che cercherà di cogliere l’occasion fornita dall’importante evento dell’anno giubilare per continuare a promuovere il territorio.

Piacenza ha una posizione strategica e storicamente ricca, definita da Leonardo Da Vinci nel Codice Atlantico come “terra di passo.” La sua posizione, incastonata tra il Fiume Po e l’Appennino, la rende un crocevia culturale tra Milano e l’Italia centrale. Questo rappresenta infine un’opportunità unica per studiare, sviluppare e valorizzare i cammini storici e religiosi della regione, trasformandoli in passeggiate spirituali e culturali che raccontano storie millenarie.

L’engagement degli studenti nell’Ethical business game

Durante il convegno, è stata anche presentata la vincitrice del quinto Ethical business game della laurea magistrale in Food marketing e strategie commerciali, all’interno del progetto Ecosister. Antonio Chizzoniti ha parlato dell’importanza di integrare attività di ricerca e didattica, coinvolgendo gli studenti in progetti stimolanti e formativi. In questo contesto, il corso di Cultura ed etica del cibo ha dato vita ad un Ethical business game che si è focalizzato sulla promozione del patrimonio culturale e religioso.

Un gruppo di studenti, composto da Noemi Bottini, Paolo Meyer, Giulia Ferrari Agradi, Sara Savi, Federica Tarello e Giulia Trentini, ha trionfato con un’idea originale. Sara, una studentessa locale, ha suggerito percorsi di marketing che potessero attrarre una fascia di pubblico più giovane verso luoghi come l’abbazia di San Colombano. Altri membri del team hanno condiviso che il focus su queste realtà più piccole ha dato loro una prospettiva differente, favorendo il desiderio di esplorare la storia e la cultura intorno a loro.

In tal senso, Federica ha suggerito che le iniziative per attrarre giovani visitatori potrebbero contribuire non solo a educare, ma anche a divertire. Un approccio innovativo può decisamente fare la differenza per il rilancio del territorio stesso. Le discussioni durante il convegno hanno dimostrato che c’è entusiasmo e una grande volontà di mettersi in gioco.

Un convegno ricco di esperienze e spunti

Il convegno ha visto anche la partecipazione di relatori di fama, che hanno portato le loro esperienze riguardo gli itinerari religiosi in Europa. Moderato da esperti, tra cui il professore Marco Ventura e il dottor Marco Grumo, gli eventi hanno coperto vari aspetti, passando dalle strategie economiche e di comunicazione all’impatto sociale e territoriale dei progetti.

Alle varie sessioni del convegno hanno partecipato anche docenti e ricercatori provenienti da diverse università italiane e internazionali, ognuno pronto a condividere percezioni e pratiche vincenti. Questa varietà di voci ha creato un’atmosfera di scambio fruttuoso, incoraggiando discussioni su pratiche migliori e sfide che si presentano nel settore del turismo religioso. L’evento si è concluso con un focus sulla necessità di lavorare in sinergia per rendere concreta la visione di un turismo sostenibile e culturalmente ricco, unendo i patrimoni religiosi e culturali a livelli del sistema più ampi.

Published by
Ludovica Rossi