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Un grave episodio di violenza si è consumato tra le mura di un istituto superiore nel comasco, dove un collaboratore scolastico di 64 anni è stato recentemente condannato a cinque anni e sei mesi di reclusione per violenza sessuale ai danni di due studentesse. Questi eventi, che hanno suscitato indignazione e preoccupazione, richiamano l’attenzione sulla necessità di garantire la sicurezza degli studenti nelle scuole.
La denuncia e l’indagine avviata
Le indagini sono state avviate a seguito della denuncia fatta da una delle vittime, una ragazza di 15 anni, che trovandosi in difficoltà si era confidata prima con un compagno di classe e successivamente con un’insegnante. Questo gesto ha rappresentato il primo passo verso l’emersione di una situazione allarmante. Le forze dell’ordine, allertate dalla denuncia, hanno attivato tempestivamente un’inchiesta che ha rivelato una serie di abusi prolungati nel tempo. Secondo quanto emerso, la giovane sarebbe stata vittima di violenze sistematiche, presso l’istituto, da parte dell’uomo, il quale l’avrebbe portata in aule vuote o nella biblioteca, approfittando della sua posizione di fiducia.
Le testimonianze e le evidenze hanno dipinto un quadro drammatico: la ragazza subiva aggressioni quasi quotidiane, accompagnate da minacce, anche gravi, creando un clima di terrore che l’ha costretta al silenzio per lungo tempo. La seconda vittima, una sedicenne, ha confermato di aver subito palpeggiamenti e molestie. Questa condotta ha messo in evidenza una gravissima violazione del ruolo di educatore e protettore che un collaboratore scolastico dovrebbe esercitare.
Il processo e la sentenza
Il processo, avvenuto con rito abbreviato, ha visto il pubblico ministero richiedere una condanna di cinque anni per l’imputato. Al termine delle udienze, il giudice ha emesso una sentenza che ha previsto non solo la pena detentiva, ma anche il risarcimento per le due vittime. A tal proposito, è stato disposto il pagamento di una provvisionale di 20mila euro alla 15enne e di 2.500 euro alla 17enne, una misura che mira a iniziare un percorso di riparazione e sostegno psicologico.
L’esito del processo è stato accolto con soddisfazione dall’avvocato delle vittime, il quale ha enfatizzato la prontezza delle indagini e la serietà con cui è stata affrontata la situazione. La rapidità con cui sono stati compiuti gli accertamenti ha rappresentato un segnale positivo, evidenziando l’importanza di dare voce alle vittime e di procedere senza indugi in casi così gravi.
L’importanza della segnalazione
L’avvocato ha anche lanciato un appello alle eventuali altre vittime di situazioni analoghe, invitandole a farsi avanti. La garanzia di protezione e tutela per chi decide di esporsi è fondamentale per combattere la cultura della paura e dell’isolamento che spesso accompagna gli abusi.
Il collaboratore scolastico, che ricopriva anche funzioni di controllo sugli studenti e di manutenzione dei locali scolastici, ha dimostrato di aver tradito la fiducia riposta in lui dalla comunità scolastica. Accusato di violenza sessuale continuata, il suo reato è stato aggravato dal fatto di aver abusato di una minorenne e di aver perpetrato tali azioni in un contesto educativo, dove avrebbe dovuto garantire un ambiente sicuro per gli studenti.
La sentenza segna un momento cruciale non solo per le vittime, ma anche per la comunità, richiamando l’attenzione sull’importanza di creare scuole sicure e di promuovere un ambiente in cui ogni studente possa sentirsi protetto e rispettato.