Dal 6 febbraio, le sale cinematografiche italiane accoglieranno Diva futura, il secondo lungometraggio di Giulia Louise Steigerwalt. Dopo aver partecipato al Festival di Venezia, questo film si propone di riscoprire un’epoca caratterizzata da un forte vento di rinnovamento culturale in Italia. Ci riporta indietro nel tempo, nel contesto di un Paese, sede del Vaticano e profondamente cattolico, che ha saputo abbracciare l’erotismo trasformandolo in un simbolo di rivoluzione sociale.
Il folle mondo di Riccardo Schicchi
In Diva futura, la figura centrale è quella di Riccardo Schicchi, un personaggio atipico dell’industria del divertimento, interpretato da Pietro Castellitto. Negli anni ’80, Schicchi dirige con passione e una visione innovativa un’agenzia di casting e produzione hot chiamata Diva Futura, insieme alla sua collaboratrice Ilona Staller. Questo originale sodalizio dà vita a un progetto unico nel panorama italiano. La segretaria di Schicchi, Debora , contribuisce anch’essa a questa impresa, risultando perfetta nella sua asessualità, in linea con la filosofia del suo datore di lavoro.
L’agenzia Diva Futura si offre come punto di riferimento per un’intera generazione, mescolando elementi della cultura hippie e dell’amore libero con l’universo del porno. Sotto la direzione di Schicchi, giovani aspiranti attrici come Ilona Staller, Moana Pozzi ed Eva Henger riescono a ottenere una fama senza precedenti, entrando nelle case degli italiani grazie all’esplosione delle tv private. Questo contesto segna un cambiamento profondo nella percezione del corpo e del desiderio, sfidando le convenzioni sociali dell’epoca.
La regista e il suo messaggio di libertà
Giulia Louise Steigerwalt non si limita a raccontare la storia del porno ma cerca di andare oltre, esplorando le vite personali dei protagonisti. «Questo è un film che affronta anche i drammi e i sentimenti di personaggi che, sebbene amorali, non sono mai immorali» spiega la regista. La nuova versione del film propone un messaggio di positività e di liberazione, mettendo in luce il ruolo di Schicchi come un uomo che ha esaltato la figura femminile piuttosto che mortificarla.
La storia raccontata in Diva futura, quindi, non è solo una narrazione di eventi legati al mondo della pornografia, ma anche un’analisi di come questi personaggi abbiano saputo creare un mondo anticonvenzionale e creativo. Schicchi, attraverso la sua agenzia, ha contribuito a cambiare la storia del costume italiano, promuovendo un’immagine di libertà che ha inevitabilmente influenzato la cultura di massa. La narrazione è caratterizzata da una forte carica emotiva, offrendo una riflessione sulla libertà individuale e sulla ricerca della felicità in un contesto sociale in trasformazione.
Il film di Steigerwalt promette dunque di riaccendere il dibattito su temi sensibili e complessi, evidenziando l’importanza di un’epoca in cui la rivoluzione erotica ha segnato un punto di non ritorno nella storia del Paese. Una proiezione imperdibile per chiunque voglia comprendere le sfide e le evoluzioni della cultura popolare italiana.