
Donald Trump ha ufficialmente avviato il processo di smantellamento del Dipartimento dell’Istruzione degli Stati Uniti, una delle sue promesse più significative durante la campagna elettorale. Questo evento si è svolto il 21 marzo 2025 presso la Casa Bianca, dove è stata allestita una classe con banchi scolastici per simboleggiare il legame con il mondo dell’istruzione. Il Presidente si è seduto tra gli studenti, sottolineando l’importanza di questo gesto.
La decisione di Trump è stata motivata da una critica profonda al sistema educativo statunitense, che, secondo lui, ha deluso le aspettative di studenti, genitori e insegnanti. Durante la cerimonia, ha affermato: “Il controllo dell’istruzione da parte del governo federale ha deluso studenti, genitori e insegnanti. Dal 1979 sono stati spesi oltre tremila miliardi di dollari senza miglioramenti significativi nei risultati degli studenti, basandosi sui punteggi dei test standardizzati.” Queste parole hanno risuonato tra i presenti, evidenziando la frustrazione nei confronti di un sistema che, a suo avviso, non ha raggiunto gli obiettivi prefissati.
Le motivazioni dietro la decisione di Trump
Il Presidente Trump ha spiegato che il suo obiettivo è quello di liberare le scuole dalla burocrazia federale, permettendo una maggiore autonomia a stati e distretti scolastici. Secondo Trump, l’attuale struttura del Dipartimento dell’Istruzione ha impedito un’adeguata personalizzazione dell’insegnamento e ha ostacolato l’innovazione nelle pratiche educative. La sua visione prevede un’istruzione più decentralizzata, in cui le singole comunità possano decidere come gestire le proprie scuole, piuttosto che seguire linee guida imposte dall’alto.
In questo contesto, l’amministrazione Trump ha intenzione di promuovere politiche che favoriscano la scelta educativa da parte delle famiglie, incoraggiando l’apertura di scuole private e charter. Questa strategia è vista come un modo per stimolare la competizione tra le istituzioni scolastiche, con l’auspicio che ciò porti a un miglioramento della qualità dell’istruzione. La decisione di abolire il Dipartimento dell’Istruzione, quindi, si inserisce in un quadro più ampio di riforme che mirano a trasformare il panorama educativo americano.
Le reazioni all’ordine esecutivo
La notizia dell’ordine esecutivo ha suscitato reazioni contrastanti tra i vari gruppi di interesse. Da un lato, i sostenitori di Trump hanno accolto con entusiasmo la decisione, vedendola come un passo necessario per riformare un sistema che considerano inefficace. Dall’altro, gli oppositori hanno espresso preoccupazione per le implicazioni che questa mossa potrebbe avere sulla qualità dell’istruzione pubblica. Molti esperti educativi avvertono che la mancanza di un ente centrale potrebbe portare a disuguaglianze significative nell’accesso all’istruzione di qualità.
Le organizzazioni sindacali degli insegnanti, in particolare, hanno criticato la decisione, sostenendo che il Dipartimento dell’Istruzione svolge un ruolo cruciale nel garantire standard minimi di qualità e nell’assicurare che le scuole ricevano le risorse necessarie. Queste tensioni evidenziano un clima di polarizzazione politica che sta caratterizzando il dibattito sull’istruzione negli Stati Uniti.
La firma dell’ordine esecutivo da parte di Trump rappresenta, quindi, non solo un cambiamento nella gestione del sistema educativo, ma anche un momento cruciale nel panorama politico americano, in cui le questioni di istruzione sono destinate a rimanere al centro del dibattito pubblico nei prossimi anni.