Il ministro della Cultura, Alessandro Giuli, ha recentemente affrontato l’emergenza della siccità culturale nel nostro Paese. Questa problematica colpisce tanto le periferie delle grandi città quanto le aree interne più svantaggiate. Durante un’interrogazione al Senato, Giuli ha sottolineato l’importanza di migliorare l’accesso alla cultura attraverso misure specifiche incluse nel Piano Olivetti, parte del decreto cultura approvato dal Parlamento. Obiettivo primario di queste iniziative è quello di riqualificare le librerie e le biblioteche, spazi vitali per la comunità.
Il ministro ha evidenziato come la mappatura della siccità culturale sia solo la prima fase di un processo che si intende sviluppare con urgenza. Il prossimo passo consiste nell’emanazione di decreti attuativi che consentano di attuare rapidamente il piano, coinvolgendo le varie strutture del ministero. Giuli ha messo in luce l’importanza di agire senza ritardi, per garantire che le iniziative siano subito operative e possano fornire reali benefici alla popolazione.
In occasione del 65mo anniversario della morte di Adriano Olivetti, il ministro ha richiamato l’attenzione sulla visione innovativa di Olivetti, che ha ispirato il Piano. Questo programma è concepito per sviluppare la cultura come un bene comune, accessibile a tutti e integrante nella vita quotidiana delle comunità. La riqualificazione delle periferie è un aspetto chiave del progetto, insieme alla valorizzazione delle biblioteche, intese come spazi di aggregazione sociale e culturale.
Il Piano Olivetti prevede un investimento di 34 milioni di euro, a cui si aggiungono 10 milioni destinati alla “terza pagina”, ovvero all’offerta culturale proposta dai quotidiani. Giuli ha chiarito che l’obiettivo è garantire che queste risorse vengano utilizzate in modo ottimale, affinché l’impatto sia significativo nelle aree più bisognose. L’attenzione è volta a creare opportunità di accesso alla cultura, rafforzando le infrastrutture esistenti e stimolando la crescita sociale e culturale.
Le biblioteche, come ha ribadito il ministro, non sono solo luoghi di conservazione di testi, ma rappresentano presidi culturali vitali. Essi offrono spazi per l’inclusione, l’educazione civica e la formazione, in particolare per le persone più svantaggiate e i giovani. In Italia, le biblioteche costituiscono un capitale sociale di grande valore, e il governo intende potenziarne il ruolo nella vita comunitaria.
Un altro aspetto centrale del Piano Olivetti è la digitalizzazione dei beni culturali, realizzata grazie al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, sostenuto dai fondi del programma Next Generation EU. Giuli ha spiegato come questa iniziativa miri a connettere in una piattaforma integrata le risorse provenienti da tutti i luoghi della cultura, inclusi gli archivi delle biblioteche.
Questo approccio faciliterà l’accesso alla cultura e all’informazione per tutti i cittadini, contribuendo a ridurre il divario digitale esistente. In un contesto in cui la tecnologia gioca un ruolo sempre più cruciale, rendere la cultura e le risorse informative disponibili per un pubblico più ampio è di fondamentale importanza. La speranza è quella di attrarre una nuova generazione di lettori e cittadini curiosi, capaci di avvalersi delle ricchezze culturali offerte dalle biblioteche e dalle istituzioni del territorio.
In sintesi, il Piano Olivetti rappresenta un’iniziativa fondamentale per la rigenerazione culturale del Paese, il cui successo dipenderà dall’attuazione rapida e dal coinvolgimento attivo delle comunità locali nel processo di riqualificazione sociale e culturale.