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Un viaggio visivo attraverso la Cina, raccontato dal celebre fotografo Olivo Barbieri, si apre alle Gallerie d’Italia di Torino. L’esposizione, denominata “Spazi Altri“, è in programma dal 20 febbraio al 7 settembre e offre un’analisi approfondita di trent’anni di evoluzione sociale, economica e culturale in un Paese in continua trasformazione. Dalle somministrazioni del 1989, anno emblematico per la storia cinese, Barbieri cattura contrasti e polarità che caratterizzano una nazione tra modernità e tradizione. A cura di Corrado Benigni, la mostra promette di stupire e provocare riflessioni.
La mostra ‘Spazi Altri’: un viaggio temporale e visivo
“Spazi Altri non è solo una mostra, ma un capitolo significativo del progetto La Grande Fotografia Italiana, curato da Roberto Koch, il quale mira a celebrare i grandi maestri della fotografia italiana del XX secolo.” Dopo aver messo in risalto artisti come Lisetta Carmi e Antonio Biasiucci, questa esposizione è una piattaforma fondamentale per il lavoro di Barbieri, che ha dedicato gran parte della sua carriera alla Cina. La mostra riunisce oltre 150 opere, tra cui imponenti trittici, polittici e due grandi quadrerie, offrendo una sintesi visiva della ricerca che l’artista ha compiuto dal 1989 al 2019.
Le immagini esposte non si limitano a documentare paesaggi o scene quotidiane. Barbieri riesce a trasmettere un sentimento di frenesia e vuoto, un contrasto che racchiude l’essenza della Cina contemporanea, creando un dialogo tra passato e futuro. Le fotografie non sono solo scorci di una terra lontana, ma riflessioni su come le realtà locali si intersecano con la modernità globale. Il risultato è una narrazione che invita il pubblico a considerare la complessità di un Paese percorso da trasformazioni avvincenti e talvolta drammatiche.
Olivo Barbieri: il fotografo e la sua visione
Olivo Barbieri non è un nome nuovo nel panorama della fotografia contemporanea. Le sue opere sono conosciute per la loro capacità di mescolare differenti realtà, giocando con prospettive e scale. Attraverso la sua lente, la Cina viene trasformata in un sogno visivo, un luogo dove il reale e l’irreale si intrecciano. La mostra offre un’interpretazione unica, accostando elementi architettonici moderni a scene di vita quotidiana intrise di tradizione, suggerendo un dialogo tra due mondi che coesistono in un’unica nazione.
Il lavoro di Barbieri è stato realizzato con un’attenzione particolare ai dettagli, che si riflette nella sua scelta di inquadrare le scene. Questo approccio è evidente nelle fotografie che rielaborano il concetto di spazio. L’artista utilizza tecniche che distorcono la percezione della scala, creando opere che non solo catturano l’attenzione, ma stimolano anche un processo di riflessione critica da parte dello spettatore. In questi scatti, il visitatore può percepire la tensione e l’equilibrio tra modernità e tradizione in ogni angolo della Cina.
Il supporto istituzionale e l’importanza culturale dell’evento
La mostra “Spazi Altri” ha il patrocinio della Regione Piemonte e della Città di Torino, conferendo un’importanza ulteriore all’evento. Michele Coppola, direttore del settore Arte, Cultura e Beni Storici di Intesa Sanpaolo, ha sottolineato come l’originalità del progetto rappresenti una pietra miliare nel panorama espositivo torinese. Questa esposizione non solo esalta il talento di Barbieri, ma offre anche un’opportunità per mettere in luce il ruolo delle Gallerie d’Italia come punto di riferimento per l’arte e la fotografia.
Il catalogo realizzato per l’occasione rappresenta il primo passo del nuovo corso editoriale della casa editrice Allemandi. Questo materiale non solo accompagna le opere in mostra, ma funge anche da documento storico, presentando la visione di Barbieri e il modo in cui ha affrontato le trasformazioni di un Paese multiforme e complesso. La mostra diventa quindi un must per appassionati, studiosi e semplici curiosi, desiderosi di comprendere il mondo attraverso gli occhi di un grande maestro della fotografia contemporanea.
In qualsiasi visita fatta, ogni scatto di Barbieri promette di rimanere impresso nella memoria, lasciando il pubblico pensieroso sull’evoluzione e le sfide che la Cina continua ad affrontare.