La Virtus Segafredo è scesa in campo, non solo per le vittorie sul parquet, ma anche per un’importante causa sociale. In occasione della prossima partita di EuroLeague, i tifosi avranno l’opportunità di sostenere il Bellaria Research Center, un centro dedicato alla ricerca di nuove terapie per le malattie neurologiche. Un modo semplice per contribuire a una battaglia che riguarda molte persone e le loro famiglie.
La collaborazione tra la Virtus Segafredo e il Bellaria Research Center rappresenta un passo fondamentale nella lotta contro le malattie neurologiche. Queste patologie, infatti, rappresentano la principale causa di disabilità nel mondo, con effetti devastanti per le persone colpite e per coloro che si prendono cura di loro. Giada Lullini, dirigente medico della Medicina riabilitativa dell’Istituto Scienze Neurologiche, sottolinea come il Bellaria Research Center si propone come un polo d’avanguardia dedicato alla ricerca e all’innovazione. La struttura lavorerà per offrire terapie personalizzate, che si focalizzano sulle esigenze individuali di ogni paziente. È chiaro quindi che il sostegno della comunità, da parte di istituzioni e privati, sia cruciale per portare avanti questo progetto ambizioso.
I lavori del Bellaria Research Center sono già in fase avviata, trasformando Bologna in un punto di riferimento per l’innovazione medica. Daniele Ravaglia, presidente della Fondazione Ricerca Scienze Neurologiche, ha affermato l’importanza di coinvolgere le aziende, il mondo dello sport e i cittadini per completare questa opera fondamentale. La Virtus Segafredo, attraverso il suo apporto, dimostra il suo impegno non solo nel mondo dello sport, ma anche nella responsabilità sociale. E temendo che il successo di queste iniziative dipenda proprio dalla sinergia tra tutti i soggetti coinvolti, i lavori devono procedere speditamente per poter offrire alla comunità soluzioni concrete.
Un aspetto straordinario delle ricerche condotte presso il Bellaria Research Center è sviluppato attorno all’esoscheletro, una tecnologia innovativa che permette a persone con gravi disabilità motorie di recuperare la mobilità. Prendiamo ad esempio Alice Leccioli, una giovane di 22 anni. Colpita da paralisi alla nascita, Alice ha sempre vissuto sulla sedia a rotelle, ma grazie all’esoscheletro inventato al Bellaria, ha finalmente potuto alzarsi in piedi e iniziare a camminare. Per lei, questa esperienza ha significato non solo un cambiamento fisico, ma anche un’emozione profonda. “L’emozione che provo è di pura felicità”, racconta, esprimendo il sogno di moltissimi che desiderano riconquistare la propria mobilità.
Ma non si tratta solo di tecnologie futuristiche come l’esoscheletro. Il Bellaria Research Center sta lavorando incessantemente per sviluppare terapie personalizzate che integrano tecnologia e assistenza umana. Questo approccio innovativo mira a migliorare la qualità della vita di chi vive con malattie neurologiche. Ogni forma di sostegno, anche se piccola, è vitale per continuare queste ricerche. La loro filosofia è chiara: ogni contributo, ogni gesto di generosità, può fare una differenza significativa, e aiutare tantissime persone a tornare a vivere pienamente. Il centro invita tutti a partecipare all’iniziativa, creando un legame tra sport e solidarietà, unendo comunità e sogni di recupero.