Le problematiche legate all’antibiotico resistenza rappresentano uno dei temi più cruciali per la salute globale dei nostri tempi. La crescente resistenza degli agenti patogeni agli antibiotici minaccia i progressi compiuti nella medicina moderna e richiede un intervento coordinato da parte di professionisti, organizzazioni e del pubblico in generale. Durante il G7 Salute tenutosi a Bari, il presidente della Fism, Loreto Gesualdo, ha sottolineato alcune strategie essenziali per fronteggiare questa sfida, suggerendo percorsi innovativi ed efficaci.
Le società medico-scientifiche hanno un compito rilevante quando si parla di resistenza agli antibiotici: bisogna creare delle linee guida pratiche sull’appropriatezza nella prescrizione. Queste indicazioni sono fondamentali non solo per i professionisti della salute, ma anche per i pazienti. Infatti, è cruciale che i medici e i farmacisti sappiano quali sono le situazioni in cui è consigliabile somministrare antibiotici e quelle in cui sono superflui. L’educazione dei professionisti del settore è essenziale per evitare l’uso improprio di questi farmaci.
Ma non ci si deve fermare qui; l’educazione deve coinvolgere anche la popolazione generale. Creare consapevolezza nelle persone riguardo all’uso corretto degli antibiotici comporta un cambiamento culturale. Le campagne di sensibilizzazione che informano sui pericoli dell’assunzione non necessaria di antibiotici possono ridurre significativamente la richiesta di questi farmaci.
Per affrontare la complessità della resistenza agli antibiotici, occorre un approccio modulare e integrato. Qui entra in gioco il modello chiamato One Health, che sottolinea l’interconnessione tra salute umana, animale e ambientale. Secondo Gesualdo, questo approccio olistico è imprescindibile per sviluppare strategie efficaci di controllo e prevenzione della resistenza agli antibiotici.
L’importanza di avere professionisti della salute umana, veterinari e esperti ambientali che collaborano è evidente. Ogni attore ha un ruolo chiave; batteri resistenti possono diffondersi non solo tra gli esseri umani, ma anche tra gli animali e attraverso l’ambiente, quindi la cooperazione è vitale. Ad esempio, pratiche agricole sostenibili e l’uso misurato di antibiotici negli allevamenti possono limitare le opportunità di sviluppo di resistenze nei batteri.
Un altro punto centrale sollevato durante il panel è l’importanza della formazione. Non basta istruire i medici: è essenziale che anche il pubblico comprenda il valore delle informazioni relative alla salute, in modo che possano prendere decisioni più informate riguardo al proprio trattamento. Sforzi educativi dovrebbero includere scuole, comunità locali e persino media, in modo da propagare un messaggio chiaro riguardo a quando e come dovrebbe essere utilizzato un antibiotico.
Sensibilizzare l’opinione pubblica aiuterà non solo a preservare l’efficacia di questi farmaci vitali ma anche a costruire una società più consapevole e informata. La vera sfida risiede nella creazione di un clima in cui sia la responsabilità individuale che quella collettiva siano incentivati e promossi attivamente, affinché l’uso degli antibiotici possa diventare un gesto di cura, piuttosto che una scelta abituale.