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La segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein, ha sollecitato la premier Giorgia Meloni a esprimere con chiarezza la sua posizione riguardo ai recenti sviluppi politici a livello internazionale. In un’intervista rilasciata a La Repubblica, Schlein ha messo in evidenza la necessità per Meloni di stabilire se intende schierarsi con l’Unione Europea oppure con le politiche del presidente americano Donald Trump. Questo appello arriva in un contesto complesso e in rapida evoluzione, dove l’Italia si trova a dover prendere decisioni cruciali sul proprio futuro.
Meloni deve chiarire le sue intenzioni
Elly Schlein ha espresso preoccupazione per l’incertezza delle posizioni politiche di Giorgia Meloni. “È fondamentale che la premier chiarisca cosa intende fare”, ha dichiarato. La leader del PD ha sottolineato che non può continuare a mantenere una posizione ambivalente, descrivendo la situazione attuale come insostenibile. “Da settimane ribadiamo che non è possibile restare con un piede in due scarpe all’infinito”, ha commentato Schlein. La crisi attuale richiede una presa di posizione chiara, non solo per il benessere dell’Italia, ma anche per stabilire un percorso netto da seguire all’interno dell’Unione Europea.
“Quale sarà la scelta di Meloni? È tempo di dare risposte all’Italia, prima ancora di rispondere a noi”, ha aggiunto la segretaria del PD, esigendo così trasparenza e impegno politico.
Investimenti e autonomia strategica per l’Europa
Schlein ha avanzato richieste specifiche, evidenziando la necessità per l’Europa di superare il sistema dell’unanimità, che complicata i processi decisionali. “Nemmeno un condominio può funzionare se si mantiene il diritto di veto”, ha affermato, illustrando così l’urgenza di una revisione nel funzionamento delle istituzioni europee. Per lei, è cruciale stabilire un fondo di investimento comune, con un Next Generation da 800 miliardi di euro all’anno, al fine di garantire l’autonomia strategica dell’Unione in vari settori.
Schlein ha citato aree chiave su cui investire, come la politica industriale, l’innovazione tecnologica, in particolare nel campo dell’intelligenza artificiale, e l’autonomia energetica. A queste si aggiunge la necessità di una politica di difesa comune, la quale, secondo Schlein, non deve tradursi in una corsa al riarmo fra Stati membri, ma piuttosto in un’ottimizzazione e condivisione delle spese militari.
La necessità di una difesa comune
Il panorama geopolitico attuale, secondo la leader del PD, impone che l’Europa assuma un ruolo attivo nel garantire la sicurezza del continente. Con il cambio di governo negli Stati Uniti e il disimpegno annunciato da Trump, Meloni deve rendersi conto che è imprescindibile lavorare per una difesa comune. “Oggi la somma delle spese militari dei 27 Paesi europei supera quella di Cina e Russia”, ha osservato, suggerendo che un’alleanza più coesa potrebbe portare anche a risparmi significativi. La premessa, tuttavia, è che queste iniziative non vengano perseguite a discapito della spesa sociale.
“Non possiamo accettare un’enfasi esclusiva sulla spesa per la difesa”, ha detto Schlein, evidenziando l’importanza di un approccio bilanciato. La richiesta è piuttosto quella di un impegno concertato che non dimentichi le necessità sociali delle popolazioni europee.