Giubileo 2025: scopri le prime fontane restaurate e i cantieri chiusi

Dopo un lungo periodo di attesa e lavori, Roma riabbraccia alcune delle sue fontane più iconiche. Grazie ai fondi del Pnrr-Caput Mundi, i cittadini e i visitatori possono finalmente vedere rinnovate le fontane di piazza del Pantheon e quelle laterali di piazza Navona, con i famosi capolavori di Giacomo Della Porta. L’inaugurazione ufficiale ha visto la presenza di figure di spicco, tra cui il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, ma anche assessori e presidenti di vari municipi. Durante questo evento, il sindaco ha espresso la sua gioia per la rinascita di queste opere, che rappresentano una parte significativa del patrimonio artistico della città.

Il restauro di queste fontane non è stato affatto un compito semplice; al contrario, si tratta di un lavoro particolare molto meticoloso e attento. Claudio Parisi Presicce, il sovrintendente capitolino, ha spiegato quanto sia difficile intervenire su delle architetture storiche di questo tipo. Infatti, ogni centimetro delle fontane, composte da vari materiali, ha bisogno di trattamenti specifici, considerando anche la loro imprevedibile reazione agli eventi atmosferici e alle infiltrazioni d’acqua. È stato necessario progettare una strategia di restauro calibrata per affrontare i vari tipi di degrado riscontrati in ciascun elemento.

Un dato interessante da notare è che l’Acquedotto Vergine, che è il sistema idrico che alimenta molte fontane di Roma, ha subito una ristrutturazione cinque anni prima della costruzione della fontana del Pantheon, nel 1570 per l’esattezza. In quel periodo, il sistema si era ridotto a un misero rivolo d’acqua; quindi, era fondamentale rifare le condutture. Da qui nasce anche il nome di via Condotti, connesso alla rete di canalizzazione installata per portare acqua pubblica a Campo Marzio. Si può immaginare come passammo da un’acqua scarsa a una città di fontane e opere d’ingegno architettonico. Giacomo Della Porta, l’architetto che seguì la ristrutturazione, fu scelto da Papa Gregorio XIII Boncompagni per realizzare queste meraviglie, tra cui le famose fontane di piazza Navona e quella di piazza della Rotonda, che tra l’altro è dominata dall’imponente obelisco di Ramesse II.

La storia affascinante delle fontane di Roma

Parlare delle fontane di Roma significa entrare nel cuore pulsante del suo patrimonio storico. La fontana del Pantheon, ad esempio, fu commissionata direttamente durante il pontificato di Gregorio XIII Boncompagni. Questo pontefice, dapprima, restituì vita all’Acquedotto Vergine, permettendo così la costruzione di fontane strategicamente posizionate, dove le diramazioni delle tubature portavano acqua. Questo fu un grande regalo alla città grazie all’intelligenza di Giacomo Della Porta, il geniale architetto romano che ha lasciato un’impronta duratura nella capitale.

Un’ulteriore meraviglia è rappresentata dalla fontana del Moro, situata in piazza Navona, la quale è un’autentica sintesi di arte e architettura. Essa è il risultato di un laborioso processo di creazione, avvenuto in varie fasi tra il XVI e il XIX secolo. La prima fase del progetto, concepita nel 1575, riguardava la realizzazione della vasca di marmo Portasanta, ma ulteriori aggiustamenti vennero effettuati da Gian Lorenzo Bernini. Nel 1655, l’artista scolpì la statua del ‘Moro’, i cui tratti sono così caratteristici da imprimerne nettamente il valore estetico e culturale. Curiosamente, si dice che Bernini volle simulare la superficie della statua del Pasquino, adiacente a queste bellezze; infatti, il ‘Moro’ ha delle caratteristiche piuttosto originali, non ascrivibili a una statua finita.

L’emozione del ritorno delle fontane

Dopo il restauro, che ha visto coinvolti operai e restauratori, la riapertura delle fontane è attesa con entusiasmo da tutti. La dichiarazione di Massimiliano Smeriglio, assessore capitolino, è chiara: “Siamo elettrizzati, iniziamo una nuova stagione con la riapertura di tutti questi capolavori”. I lavori hanno richiesto un’importante gestione economica e un investimento significativo: complessivamente, più di undici milioni sono stati destinati a ben 55 fontane, un intervento ecosostenibile e di grande rilevanza per la città.

Una delle notizie più affascinanti riguarda la fontana dei Fiumi del Bernini. Gualtieri ha infatti anticipato che sarà riaperta entro il 20 dicembre. L’entusiasmo per gli sviluppi futuri è palpabile, infatti il sindaco ha affermato che non ci saranno solo aperture, ma anche chiusura di cantieri. In questo modo Roma avanza, rinnovando il suo rapporto con l’acqua e la bellezza, risvegliando un patrimonio che parla non solo di arte, ma anche di storia e cultura. È un processo in corso, e ogni nuova inaugurazione sarà un ulteriore passo per rendere visibile e fruibile il genio di un passato che continua a vivere nel presente.

Published by
Ludovica Rossi