Oggi a Cremona, nella suggestiva Sala Coppetti di Cremona Solidale, è stato presentato un libro che segna un’importante tappa della storia sociale della città. “Il Modello Cremona – 20 Anni: Assistenza, Cura, Ricerca” celebra i due decenni di attività di Cremona Solidale e della Fondazione Città di Cremona. Questi enti, nati nel 2004, sono parte integrante della comunità locale e, attraverso questo volume, si offre una panoramica dettagliata non solo della loro evoluzione, ma anche di un modello di assistenza che ha trovato la sua identità proprio sul territorio cremonese. Dai legami con la ricerca scientifica all’impatto dell’emergenza Covid-19, il libro offre uno spaccato autentico e significativo del mondo della RSA.
L’evento, moderato dalla dottoressa Simona Gentile, Direttrice Generale e Sanitaria della struttura, ha visto come protagonista l’autrice Rebecca Loffi, che ha condiviso le motivazioni dietro la creazione di questa opera. “Il libro non serve solo a ricostruire la storia di un modello di assistenza e welfare. Vuole anche far capire che è ancora possibile, all’interno delle RSA, vivere bene, rispettando i desideri e le aspettative delle persone, sempre alla ricerca di benessere e sicurezza,” ha dichiarato Loffi, mettendo in luce l’importanza di un approccio umano e dignitoso nella cura. La narrazione di questo ventennale non si limita a un racconto nostalgico, ma rappresenta una vera e propria riflessione per il futuro, in un contesto che richiede sempre maggiore attenzione verso le necessità individuali.
Un altro momento significativo dell’evento è stato l’intervento dell’Avvocato Uliana Garoli, Presidente di Fondazione Città di Cremona. Ha sottolineato come il legame tra Fondazione, Cremona Solidale e Comune di Cremona sia essenziale per la crescita di un modello di welfare innovativo. Garoli ha messo in rapporto i tre enti, paragonandoli a “gambe di un tavolo”, indicando così l’equilibrio e la stabilità che la collaborazione ha portato. “La storia di questi organismi coinvolge la generosità e l’impegno di tanti, scritta in sinergia,” ha dichiarato, escludendo tra le righe il rischio di una visione individualista. Questo forte senso di comunità è la segrete chiave che ha permesso alla struttura di affrontare le sfide nel corso degli anni, dimostrando che il welfare non è solo un insieme di servizi, ma anche un forte legame umano.
La chiusura della serata è stata affidata al Presidente di Cremona Solidale, il dott. Emilio Arcaini. In questa occasione, ha voluto ringraziare profondamente i membri del consiglio direttivo e tutto il personale per l’impegno costante e dedizione. “Abbiamo attraversato momenti in cui la nostra storia è stata messa alla prova, ma anche attimi di grande umanità,” ha spiegato Arcaini, andando a esprimere il suo pensiero verso chi ha perso la vita a causa della pandemia. Ha elogitato coloro che, con coraggio, hanno contribuito alla rinascita della struttura, con la volontà di costruire un futuro ancora più luminoso. I riflettori erano puntati su un’eccellenza che, nonostante le difficoltà, ha sempre dimostrato una resilienza notevole.
Ultimo, ma non meno significativo, c’è stato l’intervento del sindaco Andrea Virgilio. Ha parlato dell’importanza del lavoro svolto dalla struttura nel contesto locale, sottolineando come Cremona Solidale non sia solo un punto di riferimento, ma un vero e proprio esempio per tutti. “Lavorare per la cura e l’assistenza è un impegno che trascende le differenze politiche,” ha affermato, evidenziando come il bene della comunità sia un obiettivo condiviso. La sua esperienza, sia da capo-gruppo consigliare che da vice-sindaco, ha fornito una prospettiva unica sulla crescita di un modello assistenziale che gestisce il bene comune, ponendo una volta di più l’accento su come la città di Cremona non smetta mai di investire nel suo futuro.