I Percorsi per le Competenze Trasversali e l’Orientamento sono diventati un elemento fondamentale nel curriculum delle scuole secondarie italiane. In questo contesto, molti insegnanti si pongono interrogativi riguardo ai loro compiti, in particolare quello del tutor interno. Quali devono essere le sue responsabilità? È obbligato a vigilare sugli studenti durante le attività all’esterno? Approfondiamo i diversi aspetti di questo ruolo cruciale.
Assenza di obbligo di vigilanza per i tutor interni
Un punto chiaro è che il tutor interno di PCTO, nominato dal Dirigente scolastico, non ha l’obbligo di seguire gli studenti sul posto di lavoro o durante le uscite didattiche. Secondo una FAQ ministeriale, non è necessaria la presenza del tutor scolastico presso l’azienda durante lo svolgimento delle attività di PCTO. Le sue responsabilità possono essere svolte anche a distanza o in incontri programmati a scuola.
È importante sottolineare che, anche se il tutor interno non deve essere presente fisicamente, gli studenti sono accompagnati da un tutor formativo esterno scelto dall’organizzazione ospitante. Quest’ultimo ha il compito di orientare e supportare il giovane nel suo apprendistato lavorativo, creando così un legame tra l’istruzione e l’esperienza pratica. Quindi, sebbene non ci sia l’obbligo di vigilanza, il tutor interno è comunque coinvolto nel processo, ma in modo più gestionale e meno operativo.
Compiti e responsabilità del tutor interno di PCTO
Il tutor interno ha precisamente definito un insieme di compiti che non riguardano direttamente attività didattiche, ma si concentrano su un aspetto gestionale. Il suo lavoro si occupa delle relazioni con il contesto lavorativo che ospita gli studenti, cooperando con il tutor esterno e garantendo che l’esperienza di alternanza scuola-lavoro si svolga in modo fluido.
Una delle sue attività principali consiste nel monitorare il percorso formativo degli studenti, affrontando eventuali criticità che possono sorgere. La valutazione continua è fondamentale, così come la comunicazione degli obiettivi raggiunti e delle competenze acquisite. La responsabilità si estende anche all’aggiornamento degli organi scolastici sul progresso dei percorsi, inclusi Dirigenti Scolastici, dipartimenti e collegi dei docenti.
Inoltre, il tutor deve assistere il Dirigente Scolastico nella preparazione delle schede di valutazione riguardanti le strutture con cui vengono stipulate le convenzioni per le attività di alternanza, analizzando tanto il potenziale formativo quanto le problematiche emerse. Questo compito è cruciale per garantire che le collaborazioni siano fruttuose ed efficaci.
Organizzazione del PCTO e utilizzo dei docenti
Un aspetto spesso discutibile riguarda l’organizzazione dei percorsi PCTO nelle scuole italiane. Talvolta, le istituzioni interrompono le attività correnti per permettere ai docenti di vigilare sugli studenti o accompagnarli in attività di orientamento. Questa pratica, sebbene possa sembrare efficace, non dovrebbe diventare una norma, poiché potrebbe indebolire l’insegnamento delle materie curriculari.
È fondamentale che le scuole seguano procedure disciplinate per garantire che l’interruzione delle attività didattiche non comprometta il monte ore annuale delle singole discipline. E’ essenziale mantenere l’equilibrio tra le attività curricolari e quelle dei PCTO, assicurando così una formazione completa e ben strutturata per gli studenti.
Compenso accessorio per i tutor PCTO
È previsto un compenso accessorio per i docenti che si occupano di attività supplementari legate ai percorsi di alternanza scuola-lavoro. L’istituzione scolastica deve assicurarsi di gestire correttamente le risorse destinate a questo scopo, secondo quanto stabilisce la legge 107/2015.
Secondo il contratto collettivo nazionale di lavoro per la scuola, le risorse possono essere destinate sia alla remunerazione degli insegnanti che al finanziamento delle spese necessarie per l’attuazione dei PCTO. È essenziale che il tutor riceva riconoscimenti adeguati per il suo lavoro, sia per il sostegno nelle attività aggiuntive sia per la flessibilità organizzativa richiesta. Inoltre, è vitale sapere che accettare l’incarico di tutor interno è un’opzione; non c’è obbligo per gli insegnanti di ricoprire questo ruolo aggiuntivo.