Dopo i recenti eventi sismici che hanno colpito l’Italia, in particolare gli sciami sismici nei Campi Flegrei e in Calabria, si è osservato un fenomeno curioso e inquietante: diverse persone hanno riportato di aver percepito scosse di terremoto anche in assenza di attività sismica. Questo fenomeno, noto come “terremoto fantasma”, è descritto come una falsa percezione di un terremoto non supportata da dati dei sistemi di monitoraggio. Coloro che ne sono affetti avvertono tremori del suolo e oscillazioni di oggetti, accompagnati spesso da ansia, insonnia e preoccupazione. Sebbene il fenomeno sia stato documentato clinicamente per la prima volta nel 2020, resta ancora poco conosciuto e le sue cause non sono del tutto chiare. Tuttavia, sembra avere una natura transitoria, tendendo a scomparire nei mesi successivi alla fine di uno sciame sismico.
Il fenomeno del “terremoto fantasma” è stato osservato per la prima volta in seguito ai terremoti che colpirono Zagabria il 22 marzo 2020. In quella giornata, la regione venne scossa da due eventi sismici di magnitudo 5.5 e 4.9, seguiti da un susseguirsi di 125 scosse minori nelle settimane a venire. Nonostante i danni significativi a edifici e infrastrutture, si registrarono 27 feriti senza vittime a causa di crolli.
La sequenza sismica generò un forte allarme tra la popolazione, preoccupata per possibili tragedie future. In risposta, l’Ospedale Clinico di Zagabria attivò un servizio di supporto psicologico telefonico, riscontrando un aumento dei casi di un fenomeno mai analizzato prima nella letteratura scientifica. Molti cittadini riferirono di percepire improvvisamente vibrazioni e tremolii del suolo, descrivendo una sorta di “allucinazione sismica” in assenza di eventi sismici registrati, accompagnata da un crescente stato di ansia e allerta. Questo fenomeno venne definito “terremoto fantasma”.
Attraverso le segnalazioni dei pazienti, i medici hanno potuto delineare le principali caratteristiche di questo fenomeno. I sintomi più comuni includono:
Dopo i terremoti di Zagabria, questi sintomi si sono attenuati progressivamente con il ritorno alla normalità. Nella settimana successiva all’evento sismico, la frequenza degli episodi variava da 1 a 5 volte a settimana, diminuendo gradualmente nel corso di 1-3 mesi.
Le ragioni per cui il cervello possa creare l’illusione del “terremoto fantasma” rimangono in gran parte sconosciute. Sebbene non esistano studi scientifici specifici sul fenomeno, un’ipotesi suggerisce che le ripetute scosse sismiche possano mantenere il cervello in uno stato di allerta costante, rendendolo ipersensibile agli stimoli ambientali e inviando segnali errati ai centri superiori del sistema nervoso.
Da un punto di vista neurobiologico, si ritiene che la struttura coinvolta sia l’amigdala, responsabile della gestione delle emozioni. Questa parte del cervello riceve e integra i segnali ambientali dai sensi, associando loro un’emozione basata sulle esperienze passate. Questo processo avviene rapidamente e senza un controllo razionale.
In situazioni di scosse sismiche ripetute, l’iperattivazione dell’amigdala potrebbe portare il cervello a associare anche lievi vibrazioni o variazioni ambientali all’esperienza del terremoto, generando così la percezione illusoria di un nuovo evento sismico, ossia il “terremoto fantasma”.