Questo ente, che affronta le malattie infiammatorie croniche intestinali con un’ottica innovativa e sostenibile, si presenta come un faro per oltre 900 clinici riuniti a Riccione fino al 30 novembre per il XV Congresso nazionale organizzato dal Gruppo italiano. Qui si discuterà delle più recenti innovazioni in campo diagnostico e terapeutico, con l’obiettivo di offrire assistenza di alta qualità ai pazienti.
La sfida della pratica clinica: innovazione e sostenibilità
La gestione delle malattie infiammatorie croniche intestinali, comunemente note come Mici, sta affrontando una vera e propria rivoluzione. Massimo Claudio Fantini, segretario generale di Ig-Ibd, sottolinea come l’evoluzione delle terapie, supportata da innovazioni come l’intelligenza artificiale e il telemonitoraggio, stia cambiando radicalmente approcci e pratiche cliniche. Oggi i medici hanno a disposizione strumenti sempre più sofisticati, capaci di offrire opzioni di cura personalizzate e super efficaci. In Italia si stima che circa 250 mila persone siano affette da queste malattie, ma si prevede un aumento significativo entro la fine del decennio.
È dunque fondamentale sviluppare percorsi di cura razionali e ben definiti per garantire un accesso equo e ridurre sprechi. Il congresso rappresenta un’importante opportunità per incontrare esperti e analizzare modelli gestionali che permetteranno di migliorare, in modo sostenibile, la vita di chi convive con le Mici. L’obiettivo è elevare la qualità del servizio offerto, rendendo le cure sempre più accessibili e specializzate.
La nascita della Fondazione Ig-Ibd: una speranza per la ricerca
Tra gli eventi salienti di questo importante congresso, spicca la creazione della Fondazione Ig-Ibd, un’iniziativa che punta a sostenere la ricerca e la gestione delle Mici in Italia. Questa nuova istituzione si propone di affrontare la questione da vari angoli, dedicandosi alla ricerca scientifica in tutte le sue forme: di base, traslazionale e clinica. L’obiettivo primario è migliorare la comprensione e le modalità di trattamento di queste patologie, che ad oggi non hanno dati epidemiologici certi in Italia, così come stime precise sull’impatto socioeconomico.
Un elemento cruciale della missione della Fondazione sarà la creazione di un sistema di raccolta dati su scala nazionale, specificamente dedicato a queste malattie. Questo strumento sarà indispensabile per supportare progetti di ricerca e affrontare con efficacia le sfide legate alle Mici. Nonostante l’esistenza di numerose linee guida, gli standard di qualità delle cure rimangono variabili a livello nazionale e internazionale. La Fondazione, pertanto, si impegnerà attivamente a definire criteri di qualità per le cure, ispirandosi a prestigiosi documenti europei e utilizzando metodi di analisi avanzati.
Ig-Ibd e la sua missione: cura e conoscenza al servizio dei pazienti
Il Gruppo Italiano per lo Studio delle Malattie Infiammatorie Croniche Intestinali, conosciuto come Ig-Ibd, ha una missione chiara: promuovere la ricerca sulla malattia di Crohn, la colite ulcerosa e altre patologie infiammatorie dell’intestino. Le Mici colpiscono milioni di persone in tutto il mondo e hanno un impatto significativo sia sulla vita quotidiana dei pazienti, sia sul sistema sanitario. Si stima che circa 10 milioni di individui soffrano di queste malattie, con una crescente prevalenza in Europa.
Le malattie infiammatorie croniche intestinali si manifestano in modo variegato e colpiscono prevalentemente giovani adulti e adolescenti, con un quarto dei casi che si presenta già in età pediatrica. Le origini possono essere legate a fattori genetici, ma anche a stili di vita, come diete poco sane e sedentarietà, che caratterizzano le società sviluppate. I sintomi sono spesso debilitanti: diarrea, crampi, dolori addominali e perdita di peso sono solo alcuni degli effetti che vivono i pazienti.
I progressi nella diagnosi e trattamento portano in dote speranza per i pazienti. Ricercatori e medici di Ig-Ibd stanno articolando strategie che non solo mirano a una cura efficace, ma anche a garantire la sostenibilità e la giustizia nell’accesso alle cure. L’auspicio è che il Congresso rappresenti un momento di riflessione profonda e di avanzamento per tutti coloro che soffrono di Mici e per la comunità scientifica in generale, cercando così di rispondere a una ben precisa esigenza di salute pubblica.