Nel panorama culturale italiano del 2025, Giulio Mogol emerge come una figura di spicco non solo nel campo musicale, ma anche nella scrittura dedicata alla salute. Il suo libro, “La rinascita: La salute è il risultato di una cultura assimilata e applicata con rigore”, offre un’analisi dettagliata di come la musica e la salute siano interconnesse. Oltre alla sua carriera di autore, Mogol è il fondatore del CET, una scuola di eccellenza per la formazione musicale, istituita nel 1992. Questo istituto si distingue non solo per il suo approccio educativo, ma anche per la sua capacità di stimolare la crescita personale e professionale degli studenti. Mogol sostiene l’importanza di una solida conoscenza della lingua inglese fin dall’infanzia e propone di integrare la musica nel curriculum scolastico delle scuole elementari, ritenendo che possa sviluppare creatività e autodisciplina nei giovani.
Mogol, intervistato recentemente, ha condiviso la genesi del suo libro, che è diventato uno dei testi più venduti su Amazon. La sua passione per la salute è nata da un aneddoto sentito riguardo ai medici cinesi, che venivano pagati solo quando i pazienti non si ammalavano. Questo spunto lo ha spinto a dedicarsi per oltre vent’anni allo studio della salute, partecipando a convegni e collaborando con esperti del settore, come Giovanni Scapagnini. Nel suo libro, Mogol esplora il tema della longevità, evidenziando che la conoscenza delle cause delle malattie può aiutare a prevenirle. Sottolinea l’importanza della salute mentale e fisica, affermando che l’attività fisica, in particolare dopo i 60 anni, è cruciale per mantenere il benessere generale. La sua opera è scritta in modo accessibile, con l’intento di fornire strumenti pratici per migliorare la qualità della vita.
Il CET, fondato da Mogol, è un centro di formazione musicale che offre corsi di alto perfezionamento per autori, interpreti, compositori e produttori. Con oltre 3.000 diplomati, la scuola ha attratto l’attenzione internazionale, ricevendo inviti da prestigiose università come Harvard e Berkeley. Il metodo didattico del CET si concentra sull’approfondimento e sulla crescita individuale, preparando i suoi studenti a eccellere nel settore musicale. Tra i suoi allievi di successo si annoverano nomi noti, come Giuseppe Anastasi e Alfredo, figlio di Mogol, che ha intrapreso una carriera di successo come autore. Mogol sottolinea che, al giorno d’oggi, non basta avere una buona voce; è essenziale saper comunicare emozioni in modo autentico.
Durante l’intervista, Mogol ha discusso della questione se il talento per la scrittura musicale sia innato o acquisito. Secondo lui, diventare un autore richiede dedizione e autocritica, piuttosto che essere semplicemente una questione di talento naturale. La sua esperienza personale, iniziata con una casa editrice ereditata, dimostra che la passione e l’impegno possono portare a risultati straordinari. Pur riconoscendo la rarità del genio, come nel caso di Gianni Bella, Mogol incoraggia chiunque aspiri a scrivere a perseverare e a migliorarsi continuamente.
Mogol ha anche espresso la sua visione per il futuro dell’istruzione. Crede fermamente che l’inglese debba essere insegnato fin dalla tenera età, poiché è fondamentale nel mondo attuale. Inoltre, sostiene che la musica dovrebbe occupare un posto di rilievo nel curriculum scolastico, con l’idea che i bambini possano iniziare a suonare strumenti come la chitarra già nelle scuole elementari. Insegnerà loro semplici canzoni per stimolare l’amore per la musica e sviluppare abilità pratiche. Secondo Mogol, le scuole dovrebbero fornire un’educazione completa che integri lingue, musica e altre competenze, preparando così gli studenti ad affrontare le sfide del futuro con una formazione solida e versatile.