
L’incontro tra la cultura italiana e quella egiziana si arricchisce di un evento trionfale. In concomitanza con il passaggio della Nave della Scuola della Marina Militare Italiana Amerigo Vespucci ad Alessandria d’Egitto, la Biblioteca Nazionale Centrale di Roma ha unito le forze con la Bibliotheca Alexandrina per allestire una mostra dedicata a due grandi figure della letteratura novecentesca: Filippo Tommaso Marinetti e Giuseppe Ungaretti.
Il legame con Alessandria d’Egitto
Un comunicato ufficiale divulgato ad Alessandria ha messo in evidenza le origini comuni di Marinetti e Ungaretti, entrambi nati in questa storica città. Marinetti vide la luce il 22 dicembre 1876, mentre Ungaretti seguì a ruota l’8 febbraio 1888. Durante i loro anni formativi, Alessandria era un centro cosmopolita vibrante, un luogo dove culture diverse si intrecciavano. Questi elementi hanno influenzato profondamente il loro sviluppo intellettuale e artistico, rendendo l’esperienza egiziana cruciale per la loro futura produzione letteraria.
La mostra sarà aperta al pubblico dal 16 febbraio fino al 2 marzo nella storica biblioteca egiziana, offrendo un’opportunità unica per esplorare la vita e le opere di questi due autori.
Un patrimonio culturale da esplorare
L’Ambasciatore d’Italia in Egitto, Michele Quaroni, ha sottolineato l’importanza della mostra, evidenziando come la collezione includa decine di dattiloscritti, ritagli di giornali e testi rari, tra cui alcuni autografi. Questi materiali non solo permetteranno ai ricercatori e agli studenti di esplorare il contesto culturale e sociale della formazione di Marinetti e Ungaretti, ma aiuteranno anche a riscoprire l’atmosfera multiculturale che contraddistingueva Alessandria d’Egitto.
L’esposizione, intitolata “Italiani d’Egitto”, è il frutto di un lavoro collaborativo tra la Biblioteca Nazionale Centrale di Roma e l’Istituto Italiano di Cultura del Cairo. Essa intende mostrare come l’esperienza egiziana abbia lasciato un’impronta indelebile sulla scrittura e sulla carriera di entrambi gli autori attraverso un’accurata selezione di opere, tra cui prime edizioni rare e materiali inediti legati alla loro vita.
Opere esclusive e contributi preziosi
La mostra non si limita a presentare i volumi dedicati ai due autori, ma esibisce anche una preziosa collezione di testi provenienti dalle risorse della Biblioteca Nazionale Centrale di Roma. Tra questi, spicca un’opera di Marinetti con dedica autografa, un oggetto di indubbio valore per collezionisti e studiosi. È importante notare come le opere di Marinetti e Ungaretti contengano importanti riferimenti a quel periodo della loro vita, a testimonianza di un forte legame non solo biografico ma anche artistico.
A completare l’iniziativa, la Bibliotheca Alexandrina offre tre volumi significativi, due dei quali dedicati al Futurismo: “Tuons le clair de lune!: manifestes futuristes et autres proclamations” e “Teoria e invenzione futurista”. Inoltre, è in mostra una raccolta di “manifesti del Futurismo“, frutto di collaborazioni con altri artisti del movimento, come Boccioni, Carrà e Apollinaire, allargando così il contesto culturale dell’epoca.
L’esposizione “Italiani d’Egitto” si profila come un’importante occasione per riflettere sul valore della cultura e delle interconnessioni tra popoli, sottolineando come l’eredità di Marinetti e Ungaretti continui a ispirare le generazioni future.