
Consultazione sulle nuove indicazioni nazionali: le scuole esprimono preoccupazioni
Il Ministero dell’Istruzione ha avviato una consultazione per la revisione delle Indicazioni Nazionali relative al primo ciclo d’istruzione, con un questionario da inviare entro il 10 aprile 2025. Tuttavia, l’iniziativa ha sollevato dubbi e critiche, in particolare da parte dei sindacati scolastici. La Cisl Scuola, attraverso la segretaria generale Ivana Barbacci, ha manifestato una forte perplessità riguardo al metodo di coinvolgimento della comunità scolastica, definendo il processo come un’iniziativa di facciata che richiama alla mente le polemiche emerse durante l’approvazione della Legge 107 nel 2014/15.
Critiche al formato del questionario
La Cisl Scuola ha evidenziato che il questionario, pur presentato come uno strumento di partecipazione, non consente un reale contributo. Ivana Barbacci ha sottolineato che il formato del questionario limita le osservazioni a “vaghi suggerimenti” e non permette di esprimere commenti significativi. I quesiti relativi all’impianto delle discipline sono stati interpretati come una semplice check list, con opzioni di risposta che non favoriscono un confronto autentico.
Inoltre, il limite di 250 caratteri per le osservazioni su un documento di 150 pagine è considerato insufficiente, rendendo difficile qualsiasi approfondimento. Barbacci ha definito questa situazione come una “mission impossible”, criticando un approccio che rischia di ridurre la discussione a un mero esercizio formale, piuttosto che a un’opportunità di dialogo serio e costruttivo.
Rischio di divisioni ideologiche
La sindacalista ha espresso preoccupazione che la metodologia adottata non favorisca un dialogo inclusivo, ma possa, al contrario, accentuare le divisioni ideologiche già presenti nel settore scolastico. Barbacci ha richiamato l’importanza di una consultazione che promuova una discussione chiara e trasparente, evitando di imporre una visione unilaterale della scuola. Secondo la Cisl Scuola, le Indicazioni Nazionali dovrebbero emergere da un dialogo che coinvolga tutte le parti del sistema educativo, per garantire risultati condivisi.
Il valore della partecipazione e del confronto
Un altro punto sollevato da Ivana Barbacci riguarda il metodo di lavoro utilizzato per le Indicazioni del 2012, redatte sotto un governo di centro-sinistra e successivamente portate avanti da un governo di centro-destra senza significative modifiche. Questo approccio ha consentito un confronto reale e ha prodotto un documento ben accolto dalla comunità scolastica. Barbacci ha sottolineato che il percorso verso le Indicazioni del 2012 ha generato un confronto autentico e coinvolgente, grazie alla condivisione tra le diverse forze politiche e sociali.
Per la Cisl Scuola, è fondamentale che la partecipazione e il dialogo siano al centro dei processi di innovazione educativa. Un questionario formulato in modo limitato non favorisce il dialogo necessario. Barbacci ha concluso affermando che è essenziale riconoscere il protagonismo del mondo scolastico nelle scelte educative.
Un incontro per riflessioni approfondite
In un contesto di dibattito, Tuttoscuola e la Fondazione Agnelli hanno organizzato un webinar per discutere le nuove indicazioni, coinvolgendo figure chiave come il Capo Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione del MIM, Carmela Palumbo, la Coordinatrice scientifica della Commissione per il nuovo testo, Loredana Perla, e il Coordinatore della Commissione per le Indicazioni attuali, Italo Fiorin. Parteciperanno anche il direttore della Fondazione Agnelli, Andrea Gavosto, e il direttore di Tuttoscuola, Giovanni Vinciguerra.
Il webinar si terrà il giovedì 27 marzo 2025 alle ore 17, e la registrazione è disponibile gratuitamente.