I campioni olimpici del canottaggio, riconosciuti per il loro straordinario talento e dedizione, si sono riuniti all’ospedale Rizzoli con un obiettivo ben preciso. Questo evento speciale ha rappresentato non soltanto un momento di sport, ma un gesto profondo di solidarietà per la ricerca sui tumori ossei, in memoria di Filippo Mondelli. Un giovane atleta che ha lottato con grande coraggio, purtroppo venendo a mancare durante il suo percorso di cura presso l’istituto. Con un’iniziativa ben organizzata, i rappresentanti della Guardia di Finanza hanno dimostrato come la passione per il canottaggio possa unirsi a cause di grande rilevanza sociale.
L’iniziativa “Challenge Filippo Mondelli” ha visto protagonisti i canottieri Luca Chiumento e Andrea Panizza, medaglie d’argento a Parigi 2024 nella disciplina del quattro di coppia e la finalista in otto femminile Elisa Mondelli, sorella di Filippo. Dal 10 al 16 giugno, l’evento ha avuto una durata di una settimana, durante la quale i partecipanti si sono sfidati online su remoergometri. Questo tipo di gara ha unito la competizione sportiva con lo spirito di beneficenza, richiamando l’attenzione necessaria per raccogliere fondi da destinare alla ricerca scientifica. Il risultato finale è stato sorprendente: ben 7.300 euro sono stati raccolti e saranno utilizzati per il sostegno a progetti rilevanti all’interno dell’istituto, specialmente nella struttura di Osteoncologia. Qui, i fondi andranno a sostenere la ricerca su sarcomi dell’osso e tessuti molli e terapie innovative, una causa che sta molto a cuore ai familiari di Filippo.
È emozionante vedere come lo sport possa essere un veicolo di messaggi forti e significativi. Grazie all’impegno di tutti i partecipanti, l’evento ha avuto un’impronta forte, non solo a livello sportivo, ma anche umano. Chi partecipa a queste iniziative non fa solo una gara: sta contribuendo a costruire un futuro migliore per chi lotta contro le malattie. La forza di iniziative come questa risiede nella comunità che si unisce; il canottaggio diventa così simbolo di resistenza e speranza.
I ringraziamenti dell’ospedale Rizzoli
Il direttore generale dell’ospedale Rizzoli, Anselmo Campagna, ha espresso la sua gratitudine per la partecipazione del gruppo sportivo della Guardia di Finanza. Ha sottolineato come questo incontro rappresenti un momento significativo per tutto il personale dell’istituto. Campagna ha messo in evidenza l’importanza di eventi come questo non solo per raccogliere fondi, ma anche per stimolare ulteriormente il lavoro di ricerca e l’attenzione verso le sfide che affrontano i pazienti.
Allo stesso modo, Toni Ibrahim, direttore del reparto di Osteoncologia, ha evidenziato l’energia che momenti come questi riescono a infondere nei ricercatori. La testimonianza di chi ha vissuto momenti difficili e ha trovato supporto nella comunità e nel mondo del canottaggio è fonte di ispirazione per tutti. Ibrahim ha fatto riferimento alla necessità di continuare a impegnarsi in questa battaglia per conoscere e combattere i tumori dell’apparato muscoloscheletrico. L’osteosarcoma, malattia che ha colpito Filippo, è una delle sfide principali, ma la determinazione e la ricerca possono davvero fare la differenza.
Innovazione e ricerca al servizio dei pazienti
Il tour all’interno del Rizzoli non si è fermato alla sola consegna dei fondi. Dopo il momento ufficiale, c’è stata l’opportunità di visitare il laboratorio 3D dell’istituto, sotto la guida esperta di Alberto Leardini. Qui si progettano protesi personalizzate, una vera innovazione per i pazienti che hanno subito interventi per la rimozione di tumori ossei. Queste protesi stampate in 3D non solo servono a sostituire l’osso mancante, ma permettono anche di ripristinare la funzionalità delle articolazioni colpite.
Leardini ha descritto come, grazie alla tecnologia, sia possibile creare impianti su misura per ogni paziente, considerando le specifiche necessità individuali. Questo approccio innovativo segna un passo avanti nella medicina e nella cura dei pazienti oncologici. Avere a disposizione soluzioni avanzate può influire notevolmente sul processo di recupero, proponendo un aiuto concreto per chi deve affrontare una situazione delicata.
Ogni gesto, ogni piccola ma significativa iniziativa, aiuta a sostenere progetti vitali per la ricerca sul cancro, e dimostra quanto sia fondamentale il legame tra sport e solidarietà. La memoria di Filippo Mondelli vive attraverso queste azioni, portando luce e speranza in un cammino che è lungo, ma non privo di opportunità e progressi.