Il panorama della formazione e del conseguimento della patente di guida in Italia sta per subire una rivoluzione significativa.
Con il 2025 all’orizzonte, infatti, il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, ha annunciato una riforma che cambierà radicalmente il modo in cui gli aspiranti conducenti si preparano all’esame di guida. L’obiettivo principale di questa iniziativa è quello di rendere il processo di abilitazione alla guida più pratico e meno teorico, abbandonando l’attuale sistema di quiz a scelta multipla, spesso percepito come una mera esercitazione mnemonica.
La proposta di riforma, che è ancora in fase di definizione, si basa su un concetto fondamentale: l’esame di guida deve riflettere le reali competenze necessarie per una guida sicura e responsabile. Durante un recente intervento al Tg2 Post, Salvini ha sottolineato che l’esame sarà “meno schematico” e “più aggiornato ai tempi moderni”, puntando a ridurre il numero di domande teoriche e a dare maggiore importanza all’esperienza pratica di guida. Questo cambiamento è particolarmente significativo, soprattutto per le nuove generazioni che si avvicinano alla guida.
Modifiche al Codice della strada
La riforma si inserisce in un contesto più ampio di modifiche al Codice della strada, che già prevede regole più severe per i neopatentati. I giovani conducenti dovranno affrontare sfide maggiori per garantire la loro sicurezza e quella degli altri. Ad esempio, il limite di tasso alcolemico pari a zero per i neopatentati rimarrà in vigore per i primi tre anni di possesso della patente. Inoltre, chi viene trovato alla guida sotto l’effetto di alcol o droghe non potrà conseguire la patente fino al compimento dei 24 anni.
Una delle innovazioni più rilevanti della riforma riguarda l’introduzione di sessioni di guida obbligatorie in autostrada e di notte. Queste nuove modalità di verifica delle competenze di guida sono pensate per garantire che i neopatentati siano adeguatamente preparati a affrontare situazioni di guida in condizioni reali e potenzialmente difficili. Inoltre, per incentivare i giovani a partecipare attivamente a corsi di educazione stradale, è stato previsto un bonus di 2 punti al momento del rilascio della patente per coloro che completano un corso extracurriculare di educazione stradale.
Un altro aspetto cruciale della riforma è l’inasprimento delle sanzioni per chi guida in stato di ebbrezza o sotto l’effetto di sostanze stupefacenti. È stato introdotto un sistema di codici sulla patente per chi è stato condannato per guida in stato di ebbrezza, che prevede il divieto di assumere alcol prima di mettersi al volante o l’obbligo di utilizzare un veicolo dotato di “alcolock”. Questo dispositivo impedisce l’accensione del veicolo se il conducente ha un tasso alcolemico superiore a zero.
In aggiunta, la riforma prevede sanzioni più severe per l’uso del cellulare alla guida. Le multe, che attualmente vanno da 165 a 660 euro, saranno elevate a un range che va da 250 a 1.000 euro, accompagnate dalla sospensione della patente da 15 giorni a 2 mesi. In questo modo, il legislatore intende combattere una delle principali cause di incidenti stradali, ovvero la distrazione alla guida.
Questi cambiamenti rappresentano un passo significativo verso una maggiore sicurezza stradale e una formazione più adeguata per i nuovi conducenti. La priorità è chiara: ridurre i rischi sulle strade e garantire che i neopatentati abbiano non solo le conoscenze teoriche, ma anche le capacità pratiche necessarie per affrontare la guida quotidiana.