I rimborsi in arrivo dall’Inps per le pensioni di reversibilità rappresentano un’importante opportunità. Come richiederli.
Negli ultimi anni, il tema della pensione di reversibilità ha suscitato un ampio dibattito, soprattutto in relazione alle norme che regolano i rimborsi da parte dell’Inps. Recentemente, è stata annunciata una nuova iniziativa dell’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale che riguarderà i rimborsi per le pensioni di reversibilità, un argomento che merita un approfondimento per comprendere meglio a chi spettano, di quanto si tratta e quali siano i motivi dietro questa decisione.
Il diritto ai rimborsi per la pensione di reversibilità è riservato ai superstiti di un familiare assicurato, come coniugi, figli o altri familiari che possono beneficiare di questo tipo di prestazione. Il pagamento della pensione di reversibilità è soggetto a diverse variabili, tra cui il reddito del beneficiario e il parente a cui la prestazione è destinata. Le regole in merito sono state storicamente rigide; tuttavia, recenti sviluppi giuridici hanno portato a cambiamenti significativi.
Fino al 2023, il coniuge superstite con un reddito proprio ha visto la propria pensione di reversibilità ridotta progressivamente all’aumentare del reddito. In altre parole, più alto era il reddito del coniuge superstite, minore era l’importo della pensione di reversibilità. Tuttavia, la Corte Costituzionale, con una sentenza del 2022, ha stabilito che le riduzioni non possono superare l’importo del reddito percepito dal superstite. Questo ha aperto la strada a nuovi criteri di calcolo che tutelano maggiormente i diritti dei beneficiari.
I motivi dei rimborsi
L’Inps ha deciso di procedere al rimborso a seguito della sentenza della Corte Costituzionale. L’ente previdenziale ha stabilito che le decurtazioni precedentemente applicate, che superavano i redditi del beneficiario, erano ingiustificate e che i superstiti avrebbero dovuto ricevere quanto dovuto senza penalizzazioni eccessive. Pertanto, coloro che hanno subito una riduzione della pensione di reversibilità negli ultimi cinque anni possono ora fare richiesta di rimborso.
Secondo la nuova normativa, il calcolo della pensione di reversibilità deve avvenire considerando esclusivamente il reddito personale del superstite, escludendo altri redditi, come una pensione di reversibilità già percepita o il TFR. Se il taglio della reversibilità supera il reddito personale, il superstite avrà diritto a ricevere un importo pari a quel reddito.
I rimborsi da parte dell’Inps verranno riconosciuti ai superstiti di coloro che avevano una pensione di reversibilità consistente, in particolare nei casi di elevata disparità di reddito tra il defunto e il superstite. Per ottenere il rimborso, è necessario dimostrare di aver subito una riduzione della pensione di reversibilità negli anni dal 2019 al 2023.
I limiti di reddito annuale che hanno determinato i tagli sono stati i seguenti:
- nel 2019: 20.007,39 euro annui;
- nel 2020 e nel 2021: 20.107,62 euro annui;
- nel 2022: 20.449,26 euro annui;
- nel 2023: 21.985,86 euro annui.
È importante sottolineare che l’Inps non rimborserà solo l’importo sottratto ingiustamente, ma anche gli interessi maturati e la rivalutazione dell’importo. Questo rappresenta un importante passo in avanti per i molti superstiti che hanno visto i loro diritti compromessi a causa di un’applicazione rigida delle normative.
Attualmente, i superstiti che ritengono di avere diritto ai rimborsi devono mettersi in contatto con l’Inps per presentare la propria richiesta. È fondamentale conservare tutta la documentazione necessaria, compresi i dettagli sulla propria situazione reddituale e le comunicazioni ricevute dall’Inps riguardanti le pensioni di reversibilità.
Inoltre, è consigliabile tenersi aggiornati sulle eventuali variazioni delle normative che potrebbero incidere sul diritto alla pensione di reversibilità e sui relativi rimborsi. Con l’approssimarsi del 2024, ci si aspetta che l’Inps implementi i nuovi criteri di calcolo e che i beneficiari possano pianificare meglio le proprie finanze in base alle nuove disposizioni.