La collaborazione tra l’Università Federico II di Napoli e la NASA si prepara a scrivere un nuovo capitolo nell’ambito dell’advanced aerial mobility. Grazie allo Space Act Agreement, questo ambizioso progetto si svilupperà nei prossimi cinque anni, promettendo di fondere innovazione scientifica con nuove tecnologie aeronautiche. Con esperti di rinomata esperienza impegnati, il risultato potrebbe non solo migliorare le performance di sorveglianza aerea ma anche cambiare il modo in cui pensiamo alla mobilità nelle città. Scopriamo i dettagli di questa unica alleanza che non ha precedenti.
L’accordo recentemente firmato tra il Dipartimento di Ingegneria Industriale dell’Università Federico II di Napoli e la NASA rappresenta una svolta significativa nel campo della ricerca aeronautica. Con la direzione del professor Nicola Bianco e il supporto scientifico del professor Giancarmine Fasano, il progetto tocca punti nevralgici in termini di sviluppo tecnologico. Fasano descrive l’accordo come “una cornice formale entro la quale collaboreremo”. Non si tratta di un inizio completamente nuovo: già in passato i ricercatori della NASA avevano manifestato interesse nei confronti delle competenze italiane, invitando in particolare gli studiosi a collaborare attivamente.
Un esempio concreto è dato dall’ingegnera Federica Vitiello, che ha partecipato a un programma di ricerca presso il NASA Langley Research Center. Tra aprile e luglio 2023, Vitiello ha sperimentato un periodo di studio all’estero, dove rincorreva l’opportunità di unire le forze con i colleghi americani. “Sin dal mio dottorato, ho lavorato sulle tecniche di detection tracking, e il mio lavoro si allineava perfettamente con quanto stavano sviluppando alla NASA,” racconta entusiasta. Questa sinergia apre quindi a nuove possibilità di sviluppo e innovazione scientifica, gettando le basi per un futuro in cui le tecnologie abilitanti per la mobilità aerea avanzata possano trovare applicazione pratica.
Tecnologia all’avanguardia: la ricerca e le sfide della mobilità aerea
Il cuore della collaborazione risiede nello sviluppo di tecnologie abilitanti per l’advanced aerial mobility. “Ci concentriamo in particolare sulle funzionalità di sensing,” spiega Vitiello. Queste tecnologie mirano a migliorare le capacità di monitoraggio e gestione del traffico aereo in contesti complessi, come quello delle aree urbane. La necessità di sviluppare nuovi algoritmi e architetture che possano interagire sia a terra che a bordo degli aeromobili è particolarmente cruciale in questo momento storico.
Il professor Fasano sottolinea l’ambizione del piano di lavoro, dichiarando che “il livello di difficoltà crescerà anno dopo anno.” Saranno effettuati test sia negli Stati Uniti che in Italia, raccogliendo dati in scenari diversificati. Questo approccio offrirà l’opportunità di testare gli algoritmi di decision making in condizioni reali, con l’obiettivo di renderli operativi in tempo reale durante il volo. Anche se il collocamento urbano presenta innumerevoli sfide, potenzialità future, come gli air taxi, pongono domande rilevanti sul nostro futuro della mobilità nella quotidianità.
Verso un futuro vagamente promettente: i benefici dell’alleanza
Lo Space Act Agreement include anche la mobilità dei ricercatori coinvolti nel progetto. Professionisti come Flavia Causa e Roberto Opromolla saranno parte attiva della ricerca. Questa opportunità di scambio non è solo una questione di prestigio, ma arricchisce ulteriormente l’esperienza formativa e di ricerca degli studiosi italiani. “Il fatto che il gruppo tecnico della NASA stimi tanto il nostro lavoro è una fonte di orgoglio e ci spinge a continuare a fare meglio,” afferma Fasano.
L’utilizzo di droni, ad esempio, per il trasporto ignato di beni, può rivelarsi fondamentale in una realtà post-pandemica dove le abitudini stanno cambiando. La tecnologia sviluppata nell’ambito di questa collaborazione potrebbe essere impiegata non solo per il trasporto di passeggeri, ma anche per esigenze più urgenti, come i trasporti medici. Anche se le sfide sono innumerevoli e le aspettative alte, la comune determinazione di lavorare a favore di innovazioni futuristiche rende questo progetto altamente promettente, posizionandosi al centro del dibattito sulla mobilità sostenibile e intelligente nel XXI secolo.
Questo progetto, che promette di unire menti brillanti nei settori della ricerca aerospaziale e ingegneria, offre speranze non solo per il futuro della mobilità aerea, ma anche per uno sviluppo sostenibile e innovativo della stessa tecnologia. Sarà davvero entusiasmante vedere come evolverà questa collaborazione e quali traguardi verranno raggiunti nei prossimi anni!