In Italia, la passione per lo sport si traduce in un grande patrimonio culturale e imprenditoriale, con quasi 400 discipline diverse che vengono praticate. Questo numero sorprendente non è solo un record, ma rappresenta un vero e proprio universo di opportunità. Lo studio condotto dalla Fondazione Symbola, in collaborazione con Fassa Bortolo e l’Istituto per il Credito sportivo e culturale, mette in luce il vivace panorama delle aziende italiane nel settore sportivo. La presentazione delle ricerche, che si terrà il 5 dicembre a Roma, offrirà uno sguardo approfondito su un mondo che è ricco di storie e innovazioni.
Quasi 400 sport praticati in Italia sono solo la parte emersa di un iceberg molto più grande. Non solo i campioni come Jannik Sinner o la Nazionale femminile di pallavolo sono protagonisti nel panorama sportivo, ma esiste un dietro le quinte fatto di tantissimi appassionati e professionisti. Questa varietà di praticanti crea un multitude di mercati potenziali per industrie e artigiani, che spaziano dal design di attrezzature sportive alla realizzazione di impianti per eventi di alto profilo. Non è solo una questione di numeri; il settore vale ben 22 miliardi, contribuendo all’1,3% del PIL nazionale, il che evidenzia un legame profondo tra sport, cultura e progresso economico.
La ricerca di Symbola vuol far emergere queste storie imprenditoriali, molte delle quali appartengono a piccole e medie imprese che operano con passione e innovazione. Da chi progetta l’illuminazione delle piste di Formula 1 a chi realizza piscine olimpioniche, queste aziende rappresentano il vero motore di un settore che, pur essendo noto per i suoi protagonisti visibili, si basa su una rete di professionalità e competenza. Gli impianti sportivi, quindi, non sono solo luoghi di pratica, ma anche fucine di tecnologia e sviluppo.
Eccellenza e sostenibilità: le storie da raccontare
Spiegare come le aziende rappresentate nel report si configureranno quale esempio di sport sostenibile e inclusivo. Il presidente di Fondazione Symbola, Ermete Realacci, sottolinea l’importanza di raccontare queste storie. Più di un semplice report, questo lavoro mira a mettere in luce un’Italia fatta di piccole e medie imprese che si sono distinte per la loro capacità di fondere tradizione e innovazione. Queste realtà non solo competono a livello nazionale, ma si affermano anche sui mercati internazionali grazie a un mix di creatività e competenza.
La flessibilità produttiva, l’integrazione delle nuove tecnologie e un forte legame con i territori di origine rappresentano le caratteristiche distintive di queste aziende. Esse sono in grado di raccontare non solo il prodotto finale, ma l’intero processo che porta alla realizzazione. Attraverso l’ottimizzazione dei materiali e l’implementazione di pratiche ecocompatibili, queste realtà non solo migliorano le prestazioni degli atleti, ma contribuiscono anche a una visione più verde e sostenibile dello sport.
Il legame tra sport e cultura: festeggiare il Made in Italy
In questo contesto, la collaborazione tra la Fondazione Symbola e testate storiche come il Corriere dello Sport assume una valenza ancor più significativa. Si intende celebrare non solo il centenario della testata, ma un’intera storia di sport in Italia, fatta di atleti, squadre e, chiaramente, delle aziende che, sostenendoli, contribuiscono al loro successo. La sinergia tra queste varie componenti rappresenta una forza vitale per il settore, capace di promuovere un immaginario collettivo ricco di valori e traguardi.
Il Quirinale, con la sua massima carica istituzionale, riconosce il ruolo importante di ogni atleta, non soltanto di quelli che ottengono medaglie, ma anche di quelli che, pur non salendo sul podio, portano avanti una missione di passione e dedizione. Ecco che il racconto di queste storie diventa centrale, per non lasciare nell’ombra i contributi di chi opera in silenzio ma con grande impegno, lasciando un’impronta profonda tanto nel mondo dello sport quanto in quello imprenditoriale.
Alla luce di quanto emerso, è chiaro che il panorama sportivo italiano non è solo una questione di risultati, ma di un tessuto connettivo sano e attivo, che merita di essere raccontato e valorizzato nella sua interezza. Un futuro ricco di potenzialità ci attende, grazie a chi ogni giorno investe nel nostro patrimonio sportivo e culturale.