L’Università di Cagliari ha recentemente avviato un progetto molto interessante, Kent’Erbas, che promette di trasformare la filiera agropastorale della Sardegna. Questo ambizioso progetto, coinvolgendo l’Agenzia Agris e 27 aziende locali, mira a promuovere l’eccellenza dei prodotti tipici, rappresentando un esempio di come si possa coniugare innovazione e sostenibilità. La valorizzazione del territorio e delle sue risorse diventa quindi non solo un obiettivo, ma una necessità in un mondo dove la qualità e la provenienza degli alimenti sono sempre più al centro dell’attenzione.
Kent’Erbas è un’iniziativa che nasce da un bando intitolato “Cercare i parametri di qualità dei prodotti zootecnici,” parte del Piano di Azione del Gal Marghine. Questo progetto ambizioso è coordinato dal dipartimento di Scienze Biomediche dell’Università di Cagliari, e si focalizza sulla filiera lattiero-casearia e su quella della carne, un punto di riferimento essenziale per l’economia e la cultura del Marghine. La peculiarità di Kent’Erbas sta nell’approccio innovativo adottato: non si tratta solo di migliorare la qualità dei prodotti, ma di integrare il concetto di sostenibilità nella gestione delle risorse territoriali.
A fare la differenza sono gli animali che verranno nutriti principalmente con pascoli permanenti, evidenziando l’importanza di un’alimentazione naturale. Attraverso questo progetto, si intende sviluppare un modello che colleghi la qualità nutrizionale dei prodotti zootecnici al territorio di origine, in un’ottica di reciproco scambio ed arricchimento. Il progetto si mette in gioco per dimostrare concretamente che pratiche sostenibili possono portare giovamento non solo all’ambiente, ma anche alla salute dei consumatori e alla competitività degli allevatori locali. Gli esperti sono convinti che, puntando su metodologie moderne e rispettose della natura, si possa arrivare a risultati eccezionali.
Uno degli aspetti più stimolanti di Kent’Erbas è senza dubbio la valutazione delle caratteristiche organolettiche di latte e carne prodotti al pascolo. Questo studio si propone di confrontare i prodotti ottenuti da animali allevati in stalla e alimentati con mangimi concentrati con quelli pascolati naturalmente. I risultati attesi sono intriganti: si punta a dimostrare che il pascolo non contribuisce solo alla qualità visiva e al sapore, ma anche agli aspetti nutrizionali e funzionali dei prodotti. Durante un recente convegno tenutosi a Macomer, il professor Sebastiano Banni, a capo del progetto, ha condiviso ottime notizie.
I primi risultati sono incoraggianti, suggeriscono che il pecorino Kent’Erbas possa migliorare la metabolizzazione degli zuccheri e dei grassi. Ciò è decisamente promettente in un’epoca in cui l’alimentazione sana è un tema tanto discusso e ricercato da molti. Si parla di un possibile riduzione dell’accumulo di grasso viscerale e nel fegato, due fattori determinanti per il benessere generale. Non solo, ma i dati preliminari indicano anche che il consumo di carne e latte provenienti da animali allevati al pascolo potrebbe apportare vantaggi notevoli per la salute, un particolare che non può passare inosservato in un mondo sempre più attento alla salute e al fitness.
Uno degli obiettivi primari del progetto Kent’Erbas è quello di informare i consumatori in modo più chiaro ed efficace. Le persone oggi cercano di mangiare in modo più consapevole e informato; ciò significa essere al corrente della provenienza dei cibi e del loro impatto sulla salute. La ricerca di informazioni dettagliate sui prodotti alimentari è cresciuta notevolmente, e Kent’Erbas si mostra pronta a rispondere a questa domanda. Secondo il professor Banni, il progetto spera di fornire ai consumatori notizie che li aiutino a compiere scelte più consapevoli. Questo approccio alla trasparenza è fondamentale per creare un legame di fiducia tra produttori e consumatori.
Essere informati sui cibi che si commerciano e si consumano non è solo un valore aggiunto, ma un modo per promuovere uno stile di vita sano. Le pratiche sostenibili di allevamento, abbinate all’educazione dei consumatori, possono generare un ciclo virtuoso che porta benefici tangibili. Insomma, Kent’Erbas non è solo un progetto accademico, ma un vero e proprio movimento che mette al centro l’agricoltura, la salute e il benessere. Le aspettative per questo innovativo progetto sono alte e la comunità locale galleggia, segnata da un nuovo entusiasmo per un futuro più sostenibile.