Occhio alla patente, se hai questo errore rischi addirittura il ritiro: ecco a cosa prestare massima attenzione.
Tutti sappiamo che la patente di guida, documento essenziale per la conduzione di veicoli su strade pubbliche, è rilasciata in Italia nel formato europeo così da garantire che si possa guidare in tutti i paesi dell’Unione Europea: dalla Francia alla Germania, fino all’Irlanda e alla Bulgaria, grazie alla nostra tessera rosa in policarbonato possiamo guidare in totale sicurezza ovunque.
Tuttavia, nonostante i progressi tecnologici, un’inquietante e recente scoperta ha scosso il Paese: oltre 2.000 patenti false infatti sono state individuate nella provincia di Brescia, rivelando un complesso sistema di frode che mette a rischio la sicurezza stradale. Ma come è possibile? Facciamo un po’ di chiarezza insieme.
Patenti false nel bresciano: cosa è emerso e cosa si rischia
Le indagini, condotte congiuntamente da Polizia Stradale, Polizia Provinciale e Guardia di Finanza, hanno smascherato un giro d’affari da oltre un milione di euro legato alla vendita di queste patenti illegali. I documenti fasulli, destinati sia a conducenti privati sia a professionisti, come coloro che necessitano della Carta di Qualificazione del Conducente (CQC) per guidare mezzi pesanti, rappresentano ovviamente – e ci non sarebbe neanche da dirlo in realtà – una grave minaccia per la circolazione stradale.
Ad oggi, sono sessanta le persone indagate e quattro quelle invece arrestate con l’accusa di associazione a delinquere. Tra questi, figurano i titolari di quattro autoscuole e i loro complici, sospettati di aver orchestrato un sistema per aggirare le regole degli esami di guida. Le modalità erano tanto sofisticate quanto subdole: i candidati venivano aiutati da un “suggeritore”, una figura che comunicava le risposte corrette durante le prove teoriche tramite dispositivi elettronici.
Ma non solo. Le autorità sospettano persino episodi di estorsione nei confronti di alcuni candidati, costretti a pagare per ottenere il supporto durante gli esami. C’è da chiedersi però se questa scoperta non abbia scoperchiato il cosiddetto vaso di Pandora: quante persone infatti sono prive delle competenze necessarie, ma si trovano comunque alla guida? E quante vite di conseguenza sono potenzialmente messe in pericolo?
In virtù di questi importanti interrogativi, sia la Polizia che la Guardia di Finanza stanno effettuando numerose perquisizioni per smantellare definitivamente la rete criminale dietro questa frode su larga scala con l’obiettivo di identificare tutti i responsabili, dai vertici delle autoscuole ai loro collaboratori.