La realtà scolastica italiana racchiude un aspetto peculiare e affascinante, ben evidenziato da un’indagine condotta da Skuola.net. Lo studio ha coinvolto un campione di 1.500 studenti delle scuole medie e superiori e ha messo in luce la diffusa abitudine di decorare i banchi con scritte, disegni e messaggi. Questo fenomeno, sebbene spesso considerato un atto di vandalismo, riflette una forma di espressione giovanile che merita di essere analizzata.
Secondo i dati raccolti, si scopre che il 90% degli alunni ha a che fare con banchi imbrattati. In particolare, il 70% di questi interventi artistici proviene dagli stessi studenti che frequentano la classe. Infatti, un quarto dei partecipanti al sondaggio si definisce un “disegnatore accanito”. È interessante notare che il 49% dei ragazzi ha rivelato che gran parte delle scritte e dei disegni appare quotidianamente, con frasi preparatorie per interrogazioni o addirittura messaggi affettuosi.
D’altro canto, il 39% degli intervistati sostiene che gran parte di queste decorazioni sia attribuibile solo a una ristretta minoranza di studenti che si dedicano a questo “vandalismo creativo”. Un aspetto suggerisce che soltanto il 6% degli studenti si sforza di mantenere in ordine i banchi. Tra coloro che rispettano gli arredi, un ulteriore 6% menziona che il loro comportamento è dettato dalla paura di possibili ripercussioni disciplinari. La tendenza a imbrattare potrebbe quindi essere ulteriormente accentuata se non vi fosse un contesto normativo.
Una delle domande che sorge spontanea riguarda la longevità di queste “opere d’arte”. La maggior parte di esse ha vita breve: il 23% degli studenti sostiene che i disegni vengano cancellati ogni giorno dai servizi di pulizia. Anche quando i disegni possono risultare notevoli, come nel caso di un disegno di una ragazza anime, il destino del lavoro artistico è segnato dalla routine quotidiana di pulizia delle aule.
Tuttavia, ci sono casi in cui le scritte riescono a sopravvivere. Infatti, il 27% degli studenti crede che le decorazioni possano resistere fino a una settimana, l’11% parla di un mese e il 14% racconta di scritte che sopravvivono per un intero anno scolastico. Non è raro, inoltre, che nuovi alunni trovino banchi già decorati, lasciati come un’eredità degli studenti passati. Tra le testimonianze, una studentessa ha persino condiviso l’aneddoto di un’incisione risalente all’anno scolastico 1999/2000.
Sotto il banco, invece, si cela un altro aspetto che sorprende. Il 85% degli studenti ha trovato “ricordini” non graditi, con il 60% dei casi in cui la gomma da masticare risulta di gran lunga l’oggetto più comune. Questa pratica, seppur insolita, sembra inasimaggiabile, anche se il 70% degli intervistati afferma che nessuno adotta questa abitudine. Tuttavia, il 10% degli alunni riporta che questa tradizione prevede la presenza di gomme da masticare risalenti a generazioni passate.
Ad ogni modo, la situazione complessiva riguardo all’imbrattamento dei banchi risulta piuttosto variata. Infatti, il 43% degli studenti ritiene che i propri banchi siano in buone condizioni, mentre il 33% ammette che i banchi presentano diverse scritte. La stessa diversificazione emerge nella valutazione delle condizioni strutturali dei banchi: solo l’11% degli studenti ha la fortuna di utilizzare banchi nuovi. Il 41% dichiara che i propri banchi sono in condizioni accettabili, mentre un altro 41% segnala evidenti segni di usura e il 7% lamenta banchi praticamente distrutti.
Questa indagine non solo porta alla luce l’usanza diffusa di decorare i banchi, ma anche le condizioni in cui gli studenti trascorrono le loro ore di studio. Un fenomeno che, sebbene sembri frutto di spensieratezza giovanile, solleva interrogativi sul rispetto degli spazi scolastici e sulla cura degli arredi.