Le scuole italiane nel periodo post-coloniale (1941-oggi)
di Silvia Nocchi

Per avere un esatto quadro della situazione eritrea, in particolare in riferimento agli aspetti socio-economici, si deve tener presente che all’indomani della prima e soprattutto della seconda guerra mondiale, la colonia italiana, non avendo subito particolari distruzioni, non fu costretta ad affrontare il difficile periodo della ricostruzione. L’economia pertanto ha sempre potuto avere, nel corso della prima metà del Novecento, un trend sostanzialmente positivo.

Il periodo post-coloniale può essere diviso in quattro grandi fasi:

  • Dal 1941 al 1952 protettorato britannico;
  • Dal 1952 al 1974 periodo di confederazione con l’Etiopia, trasformatasi in rapporto di vera e propria sudditanza; governava in Etiopia l’imperatore Haile Selassie;
  • Dal 1974 al 1993 periodo caratterizzato dalla dittatura comunista di Hailé Mariam Menghistu, detto il “Negus Rosso”, dittatore dell’Etiopia e quindi anche dell’Eritrea;
  • Dal 1993 ai giorni nostri, periodo dell’esistenza dell’attuale stato dell’Eritrea.
Relativamente a questi quattro periodi si deve precisare che i primi due non ebbero particolari conseguenze per gli italiani residenti in Eritrea, i quali, nonostante il cambio di regime, continuarono ad occupare i posti chiave dell’amministrazione pubblica e a mandare avanti in modo più che soddisfacente le loro floride imprese. È evidente che in questa situazione le scuole italiane continuarono a funzionare regolarmente, fornendo l’istruzione necessaria al successivo inserimento nell’attività lavorativa, sia per gli italiani che per gli eritrei. I problemi sorsero, invece, con l’avvento al potere di Menghistu, che fu prima appoggiato dagli Stati Uniti e poi dall’Unione Sovietica. Menghistu divenne capo del Derg, nome che deriva dalla lingua Ge’ez e significa consiglio (Consiglio di Coordinazione delle Forze Armate, della Polizia e delle Forze Territoriali) e accrebbe il suo potere dal 1977 instaurando una feroce dittatura che, fra l’altro, impegnò sempre maggiori risorse per tentare di reprimere la lotta di liberazione degli eritrei. Per quanto riguarda gli italiani, essi subirono una serie di drastiche nazionalizzazioni dei loro beni, che ne provocò la partenza in massa dal Paese. Come conseguenza di tutto ciò anche le scuole italiane subirono un drastico ridimensionamento.

Scuola dell’Infanzia "Montessori"

La Scuola Italiana dell’Infanzia è presente ad Asmara dal 1957-58 quando viene aperta La casa dei bambini "M. Montessori" e rimane un'istituzione italiana fino al 1975, anno in cui vengono sospese gran parte delle attività a causa dell'intensificarsi degli eventi bellici della lotta di liberazione e quasi tutta la comunità italiana decide di rientrare in Italia. Nel 1989 si costituisce un Comitato pro Scuola Materna e arriva il riconoscimento del MAE come Scuola con Presa d'atto avente la Casa degli Italiani come Ente Gestore e incaricando la Scuola Elementare Statale per la Direzione. A gennaio 1990 iniziano le attività didattiche presso i locali della Casa degli Italiani istituendo due sezioni e nominando due insegnanti MAE. Dal 1991 la scuola cambia sede altre due volte e, dall'anno scolastico 1995-96, è nella sede attuale con tre insegnanti di ruolo MAE all'interno dell'organico. Nel corso degli ultimi 15 anni si è gradualmente ingrandita per rispondere il più possibile alle numerose richieste d'iscrizione fino ad arrivare alle attuali 4 sezioni per ogni fascia d'età di tre, quattro e cinque anni. Attualmente dei 300 iscritti l'80% sono bambini di nazionalità eritrea e il 20% di cittadinanza italiana o UE. Gli alunni iniziano un percorso che li avvia all'ingresso alla scuola elementare fino al diploma di scuola superiore. La Scuola dell'Infanzia è strettamente collegata in continuità verticale alla Scuola Elementare e ha partecipato insieme agli altri ordini di scuola al progetto di sperimentazione in senso interculturale e interlinguistico iniziato nell'anno scolastico 1994-95. Di fatto si è in parte staccata dall'impostazione montessoriana per seguire gli Orientamenti nazionali. I bambini vengono suddivisi nelle varie classi in modo da formare gruppi eterogenei per provenienza sociale e per identità culturale e linguistica per garantire ad ogni bambino pari opportunità, nella diversità, di relazioni affettive e cognitive con i compagni. I bambini vengono introdotti gradualmente alla lingua italiana già dal primo anno di frequenza attraverso il gioco, il canto, attività motorie e grafico-pittoriche. Nondimeno molte interazioni avvengono in lingua tigrina che per la maggioranza dei bambini rappresenta la lingua del globale contesto affettivo delle loro conoscenze. La scuola fornisce tutto il materiale didattico figurativo (libri, cartelloni, audiovisivi, ecc.) e di consumo (carta, colori per tecniche varie, matite, ecc.).”

Scuola Elementare "Buonarroti"

Descrizione
Classe anni 50
Nel 1903 vengono create le prime due scuole elementari: una ad Asmara ed una a Cheren. Sempre nel 1903 vengono fatti venire due maestri dall'Italia. Dopo la seconda guerra mondiale si è assistito ad un progressivo aumento del numero degli allievi eritrei. Nel 1956/57 erano circa il 17%, oggi costituiscono ormai la stragrande maggioranza degli iscritti. La Scuola Italiana (riconosciuta nel Paese dal 2000, in base ad un accordo tecnico italo-eritreo) è l'unica scuola straniera accessibile a tutte le famiglie, garantendo l'intero corso di studi con un costo contenuto della retta di iscrizione. Attualmente l'istituto è frequentato da circa 550 alunni, per lo più provenienti dalla scuola materna italiana. Gli alunni sono per la maggior parte eritrei o etiopici (466 alunni pari al 84% circa), con un genitore che nella maggior parte dei casi ha frequentato la scuola italiana o la cui famiglia rientra in Eritrea dall'estero, italiani o cittadini UE (75 alunni pari al 14% circa), di altre nazionalitá (15 alunni pari al 2% circa), figli di lavoratori con contratto di lavoro temporaneo. Questa situazione ha determinato importanti cambiamenti sul piano educativo e linguistico e ha spinto il Collegio Docenti a riformulare il progetto della scuola in senso plurilinguistico con l'ampliamento dello studio del tigrino e dell'inglese e con progetti di potenziamento e del consolidamento della conoscenza della lingua italiana.

Scuola media "A. Volta"

La scuola media italiana è presente ad Asmara a partire dall'anno scolastico 1962/63 Mentre in passato la maggior parte degli studenti proveniva dalla comunità italiana residente nel paese, attualmente l'86% circa è di nazionalità eritrea: per questo dal 1993 è in atto un progetto sperimentale interculturale ed interlinguistico che si propone di operare un'integrazione tra i programmi scolastici italiani e quelli eritrei. La Scuola Media Italiana di Asmara rispetta nella sua interezza quanto previsto dalle leggi istitutive della scuola statale italiana e si propone di collocarsi in modo costruttivo nella realtà socio-culturale eritrea, attraverso un adeguamento dei programmi e il potenziamento delle competenze comunicative degli studenti nelle lingue inglese e tigrina. Oltre allo studio del tigrino, opzionale per gli allievi non eritrei, sono stati introdotti due insegnamenti in lingua inglese: 'Science Laboratory', lezioni di scienze sperimentali, e 'Integrated English Conversation', lezioni in lingua inglese finalizzate all'ascolto e alla produzione orale. Dal 2002 la Scuola Media e la Scuola Elementare sono state accorpate in un unico 'Istituto Italiano Comprensivo di Scuola Elementare e Scuola Media'.

Liceo "Marconi"

Descrizione
Classe anni 70
Il liceo italiano è presente ad Asmara a partire dall'anno scolastico 1935-36, con l'istituzione del liceo scientifico quadriennale statale "Martini". L'anno successivo l'istituto viene trasformato in liceo classico e mantiene tale ordinamento fino all'a.s. 1955-56, quando torna ad essere liceo scientifico. Nell'a.s. 1986-87, con delibera del Collegio dei Docenti e autorizzazione del M.A.E. viene introdotto l'ordinamento quinquennale. In passato, gli studenti provenivano quasi esclusivamente dalla numerosa comunità italiana presente nel paese. Attualmente, dei 330 allievi iscritti, l'85% circa è di nazionalità eritrea, con una piccola, ma significativa presenza di studenti provenienti da altre nazioni. Questa situazione ha determinato importanti cambiamenti sul piano educativo e linguistico e ha spinto il Collegio Docenti a riformulare il progetto della scuola in senso multiculturale e plurilinguistico, attraverso l'avvio di una sperimentazione iniziata nell'anno scolastico 1994-1995. Il Liceo, con i suoi quattro indirizzi di carattere linguistico, tecnico e professionale, si propone di ampliare le possibilità di preparazione culturale della gioventù eritrea, affiancandosi al sistema scolastico locale e offrendo diverse specializzazioni. Intende così contribuire a formare quadri tecnici che si possano inserire nel processo di sviluppo che l'Eritrea ha avviato. Rappresenta, inoltre, una preziosa opportunità di collegamento con la cultura europea e internazionale, dando la possibilità a numerosi studenti di frequentare l'università in Europa o in altre parti del mondo. Da alcuni anni la scuola, in collaborazione con l'Ambasciata d'Italia e la Cooperazione Italiana, ha dato vita ad una struttura di consulenza e sostegno agli studenti eritrei, finalizzata ad ottenere borse di studio per frequentare l'università all'estero.




 

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