Una notizia che non vorremmo mai ricevere, ovvero quella di dover restituire dei soldi ad un ente, soldi che da questi avevamo precedentemente ricevuto.
Ti potrà capitare e l’ente da tenere sotto osservazione è proprio l’INPS. A quanto pare, la stessa INPS sta inviando delle comunicazioni dove richiede un rimborso di una somma (o più somme) che sono state erogate nei mesi scorsi. Un errore? Cerchiamo di capire meglio.
Una situazione che sta suscitando non poche preoccupazioni da parte dei cittadini e da coloro che, per diverse motivazioni, ricevono proprio degli assegni dall’ente previdenziale. Ma perché sta succedendo questo? Ecco la preoccupazione palpabile dei cittadini in merito a ciò che sta accadendo.
INPS: i soldi che devi restituire
È uno degli enti previdenziali con più italiani a suo carico: stiamo parlando dell’INPS che, ogni mese e per diverse motivazioni, eroga denaro nelle buste paga degli italiani e per le pensioni. Ma a quanto pare c’è qualcosa che sta succedendo in questi ultimi mesi e che sta allarmando non pochi cittadini. Cerchiamo di capire insieme di cosa si tratta.
Lo dicevamo all’inizio: sono diversi gli italiani che stanno ricevendo, in questi ultimi giorni, delle richieste di rimborsi per erogazioni ricevute nei mesi precedenti. Dalle prestazioni sociali, ai contributi per le pensioni, fino alle indennità di disoccupazione, nessuno è stato escluso dal ricevere queste lettere. Ma, nello specifico, di cosa si tratta?
Una situazione surreale se vogliamo dire ma, analizzando bene e nel dettaglio, diverse sono state le motivazioni. La più comune è quella di un errore amministrativo, ovvero pagamenti errati dovuti a informazioni incomplete o malfunzionamenti interni. Dall’altro lato, poi, anche delle erogazioni indebite, come ad esempio delle doppie erogazioni o percezioni di indennità per chi, in realtà, non doveva riceverle.
Perché si stanno ricevendo queste comunicazioni?
O anche delle condizioni non più valide per ricevere un determinato sussidio in quanto, ad esempio, ci sono state delle modifiche nello stato occupazionale o reddituale del beneficiario che non sono state segnalate tempestivamente all’ente stesso.
Ovviamente, i cittadini non sono rimasti a guardare o a subire queste determinate richieste e sono sul piede di guerra. Diverse, infatti, sono state le contestazioni arrivate proprio all’INPS, e si tratta specialmente di interrogazioni nelle quali si chiede la motivazione esatta quanto specificata, di questi tipi di rimborsi che devono essere effettuati su soldi che non si dovevano ricevere.
Prima però di effettuare un rimborso, ogni singolo cittadino è tenuto a verificare l’entità della fonte (può anche trattarsi di un falso e, di conseguenza di una truffa) se sia l’INPS oppure no. Successivamente chiedere chiarimenti all’ufficio preposto e, se l’importo da rimborsare c’è effettivamente (perché veritiera la comunicazione), chiedere una rateizzazione, dove opportuno e secondo le proprie possibilità, dell’importo stesso da restituire.