‘The Brutalist’: Il film che sta rivoluzionando il cinema internazionale nel 2025

Con il suo mix unico di realtà e fantasia, ‘The Brutalist’ si è rapidamente affermato come una delle opere cinematografiche più celebrate del 2025. Presentato con grande successo a Venezia 2024, il film ha conquistato la giuria, aggiudicandosi il prestigioso Leone d’Argento per la regia, riconoscimento che è andato meritatamente a Brady Corbet. Ma non è finita qui: ai Golden Globes, il film ha realizzato un autentico tris, portando a casa i premi per miglior film, regia e per l’attore protagonista Adrien Brody. La competizione agli Oscar è stata altrettanto agguerrita, con ‘The Brutalist’ in corsa in dieci categorie diverse, tra cui quelle dei migliori film, regia e attori protagonisti e non protagonisti.

Un’odissi del genio architettonico: László Tóth

La trama di ‘The Brutalist’ si snoda attorno alla figura di László Tóth, interpretato da Adrien Brody, un architetto ebreo ungherese la cui vita è segnata da eventi strazianti e straordinari. Con una durata imponente di 215 minuti, la pellicola si avventura attraverso la vita di un uomo che, sfuggendo all’Olocausto nel 1947, si trasferisce negli Stati Uniti. Qui, László affronta la dura realtà dell’emigrazione, vivendo in condizioni di povertà estrema e combattendo con i fantasmi del suo passato. La sua vita cambia radicalmente quando incontra un mecenate, interpretato da Guy Pearce, un personaggio tanto carismatico quanto poco perspicace, che gli affida un incarico cruciale, rappresentando una possibilità di riscatto personale.

Attraverso una narrazione melodrammatica, arricchita dalle belle musiche di Daniel Blumberg, ‘The Brutalist’ dipinge un ritratto complesso di un genio tormentato. László è rappresentato non solo come un architetto innovativo, ma anche come un uomo che lotta con la propria psiche, dipendente dalle droghe e segnato da esperienze traumatiche. La figura della moglie malata, interpretata da Felicity Jones, funge da ulteriore elemento drammatico, sottolineando il costo emotivo e personale delle sue scelte.

Un’opera sostenuta da riferimenti letterari

Il film non si limita a narrare una storia di vita, ma si inserisce in un contesto più ampio, richiamando le tematiche del romanzo ‘La fonte meravigliosa’ di Ayn Rand. Quest’opera del 1943 racconta le gesta di un architetto rivoluzionario che sfida le convenzioni del sistema conservatore. ‘The Brutalist’ si ispira a questo universo, elevando la figura del protagonista a simbolo di una lotta contro l’establishment, esplorando il suo percorso da outsider a protagonista nel mondo dell’architettura.

L’influenza della letteratura si avverte non solo nelle tematiche ma anche nello stile visivo. Corbet riesce a catturare l’essenza di un’epoca attraverso una cinematografia che ricorda le opere monumentalistas, richiamando alla mente il ‘Faust’ di Aleksandr Sokurov. Si tratta di un’opera che non teme di essere ambiziosa, creando una sinfonia visiva e sonora che coinvolge profondamente lo spettatore.

Un debutto atteso sul grande schermo

‘The Brutalist’ ha già avuto alcune proiezioni in anteprima a Roma, dove il pubblico ha potuto apprezzare la qualità squisita e la potenza narrativa del film. Dal 6 febbraio, il film sarà disponibile in tutte le sale italiane, promettendo di catturare un pubblico sempre più vasto. La combinazione di un cast di talento, una regia acclamata e contenuti di forte impatto sociale rende questa opera un evento cinematografico da non perdere.

In un panorama cinematografico affollato, ‘The Brutalist’ si distingue per la sua ambizione e per il suo impegno verso una narrazione profonda e significativa. I riflettori sono puntati su di esso, pronto a lasciare un segno indelebile nella storia del cinema contemporaneo.

Published by
Davide Gualtieri