Milano è al centro di una rivoluzione nella lotta contro il carcinoma al seno, grazie a un recente studio che ha aperto nuove speranze per le pazienti affette da una forma specifica e particolarmente aggressiva della malattia. La notizia si propaga come un’onda di positività nella comunità oncologica, in particolare per le donne che vivono con il carcinoma metastatico Her2-low. Questo avanzamento non solo segna un passo importante per la ricerca, ma offre anche una nuova prospettiva terapeutica che potrebbe cambiare il corso della malattia per molte, quindi vediamo i dettagli.
Il progetto di ricerca, denominato DESTINY06, è stato presentato a un importante congresso sul tumore al seno a San Antonio, in Texas. I dati, riportati sul New England Journal of Medicine, mostrano risultati incoraggianti sull’uso di trastuzumab deruxtecan, un anticorpo monoclonale innovativo, nella cura di pazienti con carcinoma mammario metastatico Her2-low. Questo studio ha coinvolto ben 866 donne, tutte precedentemente sottoposte a terapie ormonali. Tra queste, una gran parte, ben 713, era affetta da questo particolare tipo di tumore, mentre 153 donne presentavano una forma ancora più rara e difficile da trattare, chiamata Her2-ultralow.
È interessante notare che queste pazienti sono generalmente considerate idonee alla chemioterapia, con una prognosi molto sfavorevole. Lo studio dimostra che la somministrazione di trastuzumab deruxtecan ha permesso a queste donne di controllare la malattia per più di 13 mesi, rispetto agli 8 mesi delle pazienti che hanno ricevuto solo chemioterapia. Giuseppe Curigliano, direttore del Dipartimento nuovi farmaci dell’Ieo di Milano, ha rivelato che la percentuale di risposta è stata sorprendente, attorno al 60%, a confronto con il 30% dei risultati ottenuti con la chemioterapia tradizionale. Questo offre nuove speranze e una luce in fondo al tunnel per chi vive questa difficile battaglia quotidianamente.
Il trattamento con trastuzumab deruxtecan non è solo una novità; i suoi benefici si estendono oltre l’efficacia nel controllare la malattia. Curigliano ha enfatizzato che la combinazione di farmaci ha dimostrato di essere “molto attiva” soprattutto negli stadi precoci, specialmente nelle pazienti che hanno già ricevuto inibitori delle cicline, le proteine debitamente coinvolte nelle fasi di crescita cellulare, che possono comportare recidive. Questo dato è cruciale, poiché evidenzia come il nuovo farmaco non solo prolunghi la vita delle pazienti, ma anche migliori la qualità di questa vita, aspetto fondamentale per chi affronta una diagnosi così sfidante.
Lo studio ha dimostrato anche che le pazienti con recettori ormonali Her2-low e Her2-ultralow, che avevano ricevuto precedenti terapie endocrinologiche, hanno beneficiato in modo significativo da questa nuova strategia terapeutica, con una sopravvivenza senza progressione della malattia che supera quella ottenuta con la chemioterapia. La scoperta di questi dati è stata accolta con entusiasmo dal mondo medico e da chi vive l’angoscia della malattia, offrendo loro una nuova opportunità di speranza.
Trastuzumab deruxtecan sarà disponibile in Italia a partire dal gennaio 2024. Questo pone l’Italia in una posizione di avanguardia nella lotta contro il cancro al seno, promuovendo una cura più mirata e appropriata per pazienti specifiche. La possibilità che questa terapia innovativa possa ridurre il rischio di progressione della malattia del 50% rispetto alla chemioterapia, come indicato da uno studio precedente, DESTINY-Breast04, è un risultato sbalorditivo.
L’assegnazione di nuova vita e nuovi mezzi di combattimento contro un nemico invisibile quale il tumore al seno darà sollievo a molte famiglie. In Italia, più di 52mila donne vivono attualmente con un carcinoma mammario metastatico, e il fatto che oltre 15mila decessi si registrano ogni anno per questa malattia sottolinea l’urgenza di trattamenti migliori e di maggiori opportunità di sopravvivenza. La ricerca e l’innovazione, quindi, non solo offrono possibilità più concrete ma anche un rinnovato splendore per una battaglia, quella contro il cancro, che la società intera è chiamata a combattere.