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‘A Real Pain’ è il nuovo film diretto da Jesse Eisenberg, che debutterà nelle sale italiane il 27 febbraio, distribuito da The Walt Disney Company Italia. Questa pellicola, già premiata al Sundance Film Festival, affronta in modo profondo e delicato le tematiche legate alla storia e alla memoria del popolo ebraico, raccontando la storia di due cugini, David e Benji, interpretati rispettivamente da Jesse Eisenberg e Kieran Culkin. I personaggi, lontani anni luce l’uno dall’altro, intraprendono un viaggio in Polonia per confrontarsi con il doloroso passato della loro famiglia.
La trama fondamentale di ‘A Real Pain’
Il film racconta il percorso di David e Benji, due cugini quarantenni che partono da New York per visitare i luoghi significativi della persecuzione ebraica in Polonia. Il loro “tour del dolore” include soste al ghetto di Varsavia, al cimitero ebraico e al campo di concentramento di Majdanek, nei pressi di Lublino. Lungo la strada, emerge la complessità del loro rapporto familiare, che riflette le differenze nelle loro personalità e nel modo di affrontare il trauma storico. David è descritto come un personaggio affidabile e concreto, mentre Benji, con la sua natura imprevedibile e una certa inclinazione alla depressione, offre un contrasto vivace.
Il viaggio non è solo fisico, ma anche emotivo, poiché entrambi i cugini cercano di comprendere la loro eredità e il significato del dolore associato alla storia della loro gente. Con la guida di un gruppo di ebrei interessati a scavare nel proprio passato, i due protagonisti si trovano a dover affrontare i demoni del loro passato e il peso della memoria collettiva, esplorando ciò che significa realmente “ricordare”.
I temi di un viaggio storico e interiore
‘A Real Pain’ non è solo una commedia leggera, ma presenta anche momenti di profonda riflessione. Jesse Eisenberg si ispira a un viaggio reale che ha compiuto in Polonia con la moglie, Anna Strout, che ha suscitato in lui una “strana intuizione” durante una visita in un piccolo villaggio. Attraverso la sua esperienza personale, Eisenberg si interroga sulle implicazioni del passato e su come esso influisca sulle generazioni attuali, ponendo domande esistenziali su cosa significhi davvero vivere la memoria di un evento traumatico come l’Olocausto.
Il film si spinge a indagare il modo in cui il dolore viene interpretato e legittimato. Durante il racconto, si fa riferimento anche al fenomeno delle visite guidate ai campi di concentramento, talvolta considerate in modo superficiale dalle nuove generazioni. La pellicola mette in luce come i giovani, essendo lontani da tali eventi storici, possano percepire la sofferenza in una prospettiva completamente diversa.
I conflitti interiori dei protagonisti
Nel corso del film, Eisenberg affronta le questioni legate all’ansia e al disagio psicologico, utilizzando i suoi personaggi come veicoli per esplorare la sofferenza moderna. David soffre di ansia, mentre Benji ha un problema più complesso e sfumato legato alla sua salute mentale. Attraverso le loro esperienze, il film invita gli spettatori a riflettere sul valore del dolore e sulla scala delle sofferenze. Eisenberg espone il dilemma esistenziale di come confrontare la propria sofferenza con quella delle generazioni precedenti, in modo da tradurre esperienze personali in un contesto più ampio.
I personaggi si interrogano sulla loro vita e sulle cicatrici invisibili che portano con sé, riflettendo sulla legittimità del loro dolore rispetto agli orrori vissuti dai loro antenati. Ciò porta a momenti toccanti in cui si misura il valore del dolore, e se la battaglia personale valga quanto le sofferenze storiche.
‘A Real Pain’ si propone come un’opera significativa, capace di stimolare una riflessione profonda e necessaria su ciò che significa fare i conti con il passato e trovare il proprio posto nella storia collettiva. Raccontando le difficoltà di due cugini in viaggio verso le radici della loro famiglia, il film si trasforma in un viaggio interiore che tocca temi universali e sempre attuali.