Nonostante i rischi di infezioni gravi siano elevati, un paziente su cinque non è vaccinato contro malattie prevenibili come Hpv, Covid-19, influenza, Herpes zoster e pneumococco. Le complicanze legate a questi virus, in particolare per chi soffre di malattie reumatologiche, possono tradursi in ospedalizzazioni o addirittura in situazioni critiche. Per questo motivo è fondamentale lavorare su maggiore sensibilizzazione e coordinamento tra specialisti. Scopriamo dunque questi temi nell’ambito della recente giornata del Congresso della Società Italiana di Reumatologia .
Nonostante le chiare indicazioni e il crescente numero di informazioni disponibili, la scarsa adesione ai vaccini tra i pazienti reumatologici rappresenta una preoccupazione significativa. La grave insufficienza di vaccinazioni fa sì che molti di loro e le persone sottoposte a terapia immunosoppressiva siano estremamente vulnerabili a infezioni che, senza una copertura adeguata, possono presentare esiti fatali. Ad esempio, in pazienti con artrite reumatoide, lo pneumococco porta a polmoniti severe, mentre i soggetti affetti da lupus eritematoso hanno un rischio maggiore di contrarre infezioni da Hpv. Queste problematiche sono al centro dell’attenzione della Sir, a sottolineare la crescita dell’importanza della vaccinazione per la protezione dei pazienti.
Gian Domenico Sebastiani, presidente della Sir, mette in evidenza quanto il numero delle ospedalizzazioni e la morbidità possano aumentare in assenza di vaccinazioni preventive. Il messaggio è chiaro: è importante informare sia i pazienti sia i medici per aumentare la consapevolezza riguardo al potere protettivo dei vaccini. È una verità che, seppure nota, sembra stentare a farsi strada nella routine di cura di molti pazienti reumatologici. Le nuove misure e linee guida rappresentano un passo importante per migliorare la gestione clinica di questi pazienti.
Nel 2024 la Sir ha finalmente pubblicato le sue prime linee guida sulle vaccinazioni per i pazienti reumatologici, frutto di un lavoro attento e coordinato. Queste linee guida non esistevano prima d’ora in Italia e rappresentano una vera e propria novità nel panorama della salute. La spinta necessaria è venuta dall’intento di fornire ai medici e agli specialisti indicazioni chiare e mirate su come affrontare l’argomento delle vaccinazioni. Non si tratta solo di elenchi di vaccini consigliati, ma di un intero approccio che include raccomandazioni specifiche e basate su evidenze scientifiche.
Andrea Doria, presidente eletto della Sir, ha affermato che questo compendio è un’opportunità per migliorare la vita dei pazienti con malattie reumatologiche, riducendo nel contempo il carico di malattia e mortalità. I vaccini per infezioni come influenza, pneumococco e Herpes zoster sono ora maggiormente segnalati, rivelando l’importanza di registrare e gestire in modo efficiente la salute della popolazione vulnerabile. Queste nuove misure mirano a non lasciare indietro nessuno e a rendere il sistema sanitario più compatto e unito nell’affrontare la questione.
La vaccinazione contro il Covid-19 si rivela un altro aspetto fondamentale nel contesto delle malattie reumatologiche. Giuseppe Provenzano, segretario della Sir, ha evidenziato come la situazione e la letteratura scientifica relative a questo virus siano in costante evoluzione. Le indicazioni di buona pratica clinico-assistenziale inserite nelle linee guida non trascurano l’urgenza della vaccinazione contro il Covid-19, suggerendo di procedere con essa a prescindere dalla gravità della malattia autoimmune. È una soluzione che potrebbe rivelarsi vitale per contrastare la possibilità di forme di contagio più gravi e complicate.
L’importanza del monitoraggio è stata cruciale, tanto che la Sir è stata pioniera in Europa ad avviare un registro su Covid-19 e malattie reumatologiche, raccogliendo dati di oltre 1800 pazienti. È emerso che i malati reumatici affrontano un rischio maggiore di contrarre la malattia e presentano una prognosi peggiore. Le linee guida ora disponibili forniscono quindi un supporto ulteriore per migliorare questa situazione, aumentando la copertura vaccinale e rendendo la salute delle persone più sicura.
La comunicazione riguarda sempre più la relazione tra i pazienti e le loro vaccinazioni. Antonella Celano, presidente dell’Associazione Nazionale Persone con Malattie Reumatologiche e Rare , ha illustrato un’indagine condotta per sondare le opinioni di pazienti e caregiver su questo tema. Risultati chiari emergono: quasi l’80% dei pazienti reumatologici dichiara di effettuare i vaccini consigliati, ma oltre un quinto non lo fa. Un dato che evidenzia quanto ci sia da lavorare per affinare e migliorare la sensibilizzazione. Le nuove linee guida si presentano come un importante strumento per stimolare la consapevolezza e migliorare le adesioni ai programmi vaccinali.
In effetti, i pazienti manifestano spesso dubbi e paure riguardo a eventuali effetti collaterali. Silvia Tonolo, presidente dell’Associazione Nazionale Malati Reumatici , ha posto l’accento sulla necessità di condividere informazioni corrette e dettagliate per incrementare la sicurezza nel sottoporsi a vaccinazioni. Errate convinzioni e mancanza di chiarimenti influenzano negativamente l’aderenza alle campagne di vaccinazione. Non è raro che i pazienti non percepiscano il rischio di contrarre infezioni e non siano consapevoli delle conseguenze potenzialmente gravi che ciò potrebbe comportare.
La campagna di vaccini non deve essere vista in modo isolato, ma come parte integrante della normale assistenza sanitaria a cui hanno diritto anche le persone con malattie reumatologiche. La salute pubblica e la qualità della vita saranno garantite solo attraverso un adeguato supporto informativo e una rete di protezione solidale e ben articolata.